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Crisi economica e prospettive per il futuro, critico Alessandro Carbone (Fli)

Sotto la lente Sevel e comparto industriale della Val di Sangro

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La Sevel che stenta a ripartire e il comparto industriale della Val di Sangro che non riesce a superare la crisi economica che sta mettendo in ginocchio la provincia di Chieti e, in generale, l'intero Abruzzo. E' su questi temi che si è soffermata l'attenzione del coordinatore provinciale di Chieti di Fli, Alessandro Carbone. "Le situazioni che preoccupano maggiormente - ha affermato - sono la crisi della Honda Italia, la scadenza della cassa integrazione straordinaria in molte fabbriche, la Sevel che regge ma non spinge la ripresa e il dramma che da qualche tempo sta vivendo l'industria nella Valpescara. La crisi nel 2011 è più forte perché si aggiunge la condizione di imprese che stanno accusando un calo produttivo rispetto al 2010 e il calo potrebbe mettere in serie difficoltà anche le piccole aziende e soprattutto l'indotto". Sotto la lente anche la cassa integrazione straordinaria in parecchie aziende della Val di Sangro "per cui occorrerà trovare alternative capaci di ridare linfa vitale ad un tessuto industriale che, in mancanza di ammortizzatori sociali, rischia grosso. Ci sono aziende - ha continuato Carbone - che pur crescendo nei volumi non assumeranno nemmeno gli ex precari licenziati, perché punteranno tutto sugli straordinari per far fronte al mercato. E questo non giocherà affatto a favore della ripresa. Noi di Fli - ha concluso Carbone - proponiamo un tavolo territoriale di confronto periodico e permanente nell’ambito della provincia di Chieti tra istituzioni e parti sociali, compresa Confindustria".
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