Che il mondo del lavoro ancora non si riprenda dallo scossone della crisi lo si era capito. E la disoccupazione continua a mietere vittime soprattutto in Abruzzo dove il 12.5% degli adulti ancora non riesce a trovare un lavoro.
Sono queste le cifre, sicuramente poco incoraggianti, che provengono dall'ultimo studio di Confartigianato. Un dato che, però, si scontra con quello dei livelli occupazionali che, sembrerebbe, non si siano ulteriormente ridotti.
La fotografia che viene fuori dalla regione, però, non è delle più entusiasmanti. Eloquenti sono i dati per quello che riguarda la disoccupazione giovanile(15-24 anni) che, lo scorso febbraio, si è attestata al 28, 1% della forza lavoro (in leggerissima ripresa rispetto a gennaio 2011), ma stabile se si guarda il dato dello stesso periodo del 2010, a causa della difficoltà di accesso dei giovani nel mondo del lavoro.
La forbice si allarga rispetto ai paesi dell’Eurozona dove la disoccupazione giovanile si è ridotta dell’1% rispetto al 2010. "Il fatto che i livelli occupazionali non si siano ulteriormente ridotti – afferma Daniele Giangiulli, segretario di Confartigianato Abruzzo - induce a pensare che la ripresa delle attività produttive stia evolvendo positivamente.
La ripresa dunque c'è, ma non è stabile: è ancora incerta e oscillante, non diffusa e ciò genera incertezza sulle aspettative delle famiglie e sugli investimenti delle imprese".