Cento anni fa nasceva a Vasto Angelo Cianci, apprezzato giornalista e fondatore del periodico Vasto Domani.
La settimana scorsa il Consiglio comunale, alla presenza del nipote Giorgio Di Domenico e di alcuni amici tra i quali uno dei collaboratori, Antonio Galasso, ha commemorato la figura del prof. Cianci, decano dei giornalisti vastesi, collaboratore di molte testate giornalistiche, ma anche stimato insegnante negli istituti tecnici.
Avevo 22 anni quando ho conosciuto il prof. Cianci. In quel periodo, agli inizi degli anni ’90, mi ero appassionato alle ricerche storiche sulla nostra città ed avevo cominciato a raccogliere materiale su tutto ciò che riguardasse Vasto. Un giorno, quasi intimorito, mi presentai a casa sua chiedendogli se avesse delle copie vecchie di Vasto Domani. Lui mi scrutò per un attimo con un mezzo sorrisetto stampato sotto i baffetti, mi fece entrare nello studio, aprì il cassetto del comò e disse: “Spadaccì, qui ci sono tutti i giornali. Rimettili tutti in ordine e metti da parte due copie di ogni giornale, la terza te la puoi prendere”. Dal primo incontro le visite si sono fatte più frequenti. Gli piaceva la mia presenza e quando per qualche settimana non andavo da lui, quasi mi rimproverava: “Spadaccì, fatti vedere più spesso!”. Mi sentivo bene nel suo studio, pieno di ricordi appesi sulle pareti, dove il tempo sembrava quasi essersi fermato; mi piaceva dialogare con lui dei problemi della nostra città, ma anche ascoltare i tanti racconti e fatti del passato, senza tralasciare le esperienze passate al fronte durante la guerra. Vedevo nascere, passo passo, ogni numero di Vasto Domani. Sembravo quasi uno scolaretto alla presenza del suo professore. Conoscendo la mia passione per Vasto, mi incitava a scrivere degli articoli per il giornale.
Era pronto a dare consigli, ma anche a correggere e migliorare i miei scritti. All’inizio, quando vedevo i miei testi corretti, come se stessi ancora a scuola, ci rimanevo molto male, come se avessi ricevuto un brutto voto, poi ho capito il suo insegnamento e posso tranquillamente dire che se ancora oggi sono qui a scrivere molto lo devo proprio a lui.
Grazie prof. Cianci!