''Se l'ìntenzione dell'attuale maggioranza di centrosinistra è quella di chiudere gli ospedali zonali lo si dica chiaro e tondo e lo si faccia mediante lo strumento del piano sanitario regionale, senza lasciar spazio ad azioni non autorizzate di 'killeraggio' da parte di manager che inseguono soltanto l'obiettivo di ridurre la spesa (ma non la spesa inutile derivante dal costo degli apparati amministrativi) a tutto scapito della povera gente''. La denuncia è del consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Tagliente. In un suo articolato intervento l'esponente di centrodestra arriva ad adombrare la decisa chiusura dell'ospedale di Gissi e di altre strutture sanitarie minori dislocate sul territorio del Vastese da parte della direzione della Asl Lanciano-Vasto. ''Lo si è sospettato - motiva Tagliente - con l'avvenuta chiusura del reparto di Chirurgia decretato autoritativamente dal direttore Caporossi, lo si capisce meglio adesso per effetto di un disposto della direzione sanitaria del 27 luglio 2006 con il quale è stato stabilito l'invio presso il Pronto Soccorso di Vasto dei pazienti avuti non trattabili presso l'ospedale di Gissi, concordando che sarà il Pronto Soccorso di Vasto a gestire direttamente il paziente inviato ed a provvedere agli altri eventuali accertamenti necessari. Il che significa, in altre e più comprensibili parole avvalorate da altri elementi di fatto, che l'ospedale di Gissi non può più accogliere, e dunque è tenuto a rifiutare, i pazienti affetti da patologie acute, limitando la sua competenza al mero invio dei malcapitati a Vasto. La circostanza, anche alla luce di quanto sta avvenendo in questi giorni a seguito del rifiuto di ricoverare alcuni pazienti gravi, uno dei quali è peraltro morto dopo la 'spedizione' a Vasto, va fortemente censurata e segnalata all'assessorato regionale alla Sanità affinché venga sollecitamente rimossa''.