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Mareggiate, la Regione affida uno studio all'Università dell'Aquila

L'obiettivo è di evitare gli interventi a macchia di leopardo. E intanto sulla costa torna l'incubo dell'eolico off-shore

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La questione era già venuta fuori dopo l'intervento per il ripascimento del litorale di Casalbordino eroso da anni di mareggiate. Un intervento che aveva visto lo scontro anche con il Wwf che l'aveva definito alquanto inutile. Adesso dalla Regione Abruzzo arriva la svolta. Una svolta che vede impegnata l'Università dell'Aquila alla quale la Regione ha affidato uno studio proprio per un'azione di protezione dei 140 chilometri della costa abruzzese dall'erosione. L'obiettivo è quello di evitare che gli interventi che verranno messi in campo siano fatti a macchia di leopardo. "Dobbiamo porre rimedio, prima di tutto, alle mutate condizioni ambientali - afferma l'assessore regionale Angelo Di Paolo - non solo, anche la questione fondali è importante perché contribuisce a questo fenomeno. Per affrontare complessivamente e organicamente il problema, quindi, abbiamo chiesto all'Università dell'Aquila di predisporre uno studio di fattibilità. Insieme allo studio - prosegue Di Paolo - stiamo conducendo degli incontri con le realtà locali. Si tratta di realizzare una rete di chiusure e sbarramenti, sul modello di ciò che è stato fatto in Emilia-Romagna, che riescano a risolvere il problema e ad evitare che le mareggiate portino via la sabbia. Dobbiamo terminare i lavori sui 120 chilomertri che sono già interessati da altri interventi - dice Di Paolo -, parte dei quali terminati e altri in via di ultimazione entro l'anno, e completare l'opera nei restanti 20 chilometri ancora non coperti. Abbiamo operato, grazie all'intervento del Ministero, con 12 milioni di euro e il nuovo intervento, che ci porterebbe a definire tutta l'opera, consta di 18 mlioni di euro e che dobbiamo trovare". E intanto sembrerebbe che la costa abruzzese sia interessata ancora dall'incubo dell'eolico off-shore. Infatti pare non sia scongiurato il pericolo di vedere le 'pale del vento' in mare, sul tratto che costeggia l'Abruzzo e il Molise. Una questione della quale si dibatterà nel corso dell'incontro organizzato per domani a Pescara.
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