Da Eliana Menna, segretaria del circolo di Vasto di Rifondazione Comunista e assessore alle Politiche sociali riceviamo e pubblichiamo: ''Altra giornata di guerra in Libano. Tutte le giornate di guerra portano nella vita di molti, credo, un senso di impotenza e a volte anche di rabbia per le morti innocenti, per la distruzione, per le spirali di odio che il mondo porta ancora in seno, dopo anni, millenni, che avrebbero dovuto dimostrare che le armi generano solo altro odio; invece no. Le armi parlano ancora e parlano il linguaggio del disprezzo, della prepotenza, dell'intolleranza. Tutti i giorni di guerra sono uguali, quindi. Oggi si assiste all'assurdo quanto immotivato rifiuto di Israele alla richiesta della comunità internazionale di una tregua di 72 ore per aprire i corridoi umanitari e consegnare i soccorsi e gli aiuti alle popolazioni civili; oggi l'appello di Papa Ratzinger ad un cessate il fuoco immediato e all'abbandono di tutte le armi in tutte le parti del mondo oggi anche la Rice..... afferma: ''E' il momento di un cessate il fuoco subito''. Mentre apprendiamo dai giornali notizie di aiuti umanitari inceneriti dai caccia israeliani, di uso di clouster bombs e agenti chimici a danno delle popolazioni civili, è un'ulteriore notizia che oggi sconvolge e fa riflettere la comunità cittadina vastese: la morte in Libano di un familiare di un cittadino italiano e vastese. Ciò che pensavamo lontano, anzi lontanissimo, a cui a volte avevamo cercato di non pensare proprio perché apparentemente distante, ha raggiunto anche la nostra piccola realtà , toccandola di persona, da vicino, da molto vicino. Vasto e la sua cittadinanza avevano già cercato di non guardare dall'altra parte; era stato organizzato un incontro per discutere e riflettere sul nuovo ed ulteriore conflitto in Medio Oriente. Ma oggi è ancora più vicina, è ancora più coinvolta. Ed è per questo che al di là di tutte le considerazioni politiche e di merito sulle strategie internazionali, è importante non girarsi dall'altra parte davanti alla morte di bambini, donne e uomini innocenti, uniche vittime di tutte le guerre e di tutte le violenze, davanti alle città straziate da bombardamenti e terrore, davanti a paesi e comunità umane annientate. La guerra offende l'intelligenza dell'uomo, mina le basi della convivenza pacifica e civile tra simili, anzi, tra uguali. Rifondazione Comunista (circolo di Vasto) è vicina e solidale ad Allameddine Allameddine, a sua moglie Marina Recinelli ed alla sua famiglia, toccata ingiustamente dall'orrore''.
Alla famiglia del vastese toccato dalla tragedia ed alla collega giornalista Marina Recinelli in particolare la solidarietà e l'affetto della nostra redazione (Michele Tana)