Ancora 'avvitato' sulle primarie il Partito Democratico e, di fatto, su una contrapposizione tra il sindaco Luciano Lapenna ed il presidente del Consiglio comunale Peppino Forte che sta minando nelle fondamenta la coalizione ormai in dirittura d'arrivo per i suoi cinque anni all'amministrazione della città . Un 'logoramento' che è nei fatti, tra reciproche accuse ed una realtà anche 'tediosa' per chi assiste a questo 'balletto'.
La patata bollente è nelle mani del segretario provinciale e commissario cittadino Camillo Di Giuseppe. A lui ed ai colleghi chiamati a 'reggere' il partito a Vasto in questa fase di 'interregno' (il senatore Giovanni Legnini ed il capogruppo alla Regione Camillo D'Alessandro) il compito di tirare fuori il gruppo democratico dal 'pantano' in cui si è proiettato, da poco più di due mesi a questa parte in maniera solare. Ricomporre la frattura, pur con la massima buona volontà , appare realmente impresa ardua. E più di qualcuno pensa che alla fine le 'vere primarie' Forte e Lapenna le faranno al primo turno del voto comunale del 15 e 16 maggio. Resta da capire, a questo punto, quale dei due contendenti avrà il simbolo del Partito Democratico a sostegno della propria candidatura.
Lapenna, intanto, dopo aver ritirato le dimissioni, deve anche provvedere al varo della nuova giunta comunale, la quinta della sua gestione amministrativa. Con l'Italia dei Valori fuori dai giochi il sindaco dovrebbe comporre una squadra con 6 assessori (riconfermati sicuri Sputore, Suriani e Marra) dei quali 4 del Pd.