"La scelta politica più corretta, coerente e limpida" va nella "riconferma del sindaco uscente, a significare il pieno apprezzamento per un'azione amministrativa capace di realizzare il programma di governo nello sprito della legalità , sobrietà , correttezza e trasparenza".
E' parte del contenuto del documento elaborato al culmine di un'assemblea di iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico che puntano alla ricandidatura di Luciano Lapenna e che contestano il metodo seguito dal presidente del Consiglio comunale ed ex segretario del partito Peppino Forte nel percorso delle primarie. In calce numerose firme. Documento letto all'assemblea ed al commissario Di Giuseppe dalla prof.ssa Anna Maria Di Paolo. Circa settanta di persone, dal primo pomeriggio e fino alle 21.30, si radunano nella sede di piazza del Popolo del Pd a Vasto. "Siamo in assemblea", confermava nel pomeriggio il consigliere comunale Simone Lembo. Ci sono, tra gli altri, il sindaco di Cupello Angelo Pollutri, l'ex vice sindaco ed assessore Vincenzo Sputore, i consiglieri comunali Lembo, appunto, e poi Marisa Ulisse, Luciano Gentile, Ivan Aloè, Gianni Quagliarella, Giuseppe Napolitano e Fabio Giangiacomo. Nella sala della sede anche il prof. Costantino Felice e la prof.ssa Bianca Campli (compagna del sindaco), Oreste Menna, Franco Menna della Confesercenti, Giancarlo Spadaccini, Fabio Salvatorelli, Maurizio Ventrella e alcuni giovani. Intorno alle 20 arriva il commissario cittadino e segretario provinciale Camillo Di Giuseppe. La patata bollente è nelle sua mani. Molti gli interventi dei partecipanti. La gran parte mette in rilievo il comportamento di Forte, giudicato 'scorretto' per l'agire da segretario ("doveva essere garante e non lo è stato") annunciando di prendere parte alle primarie all'ultimo momento utile. Le primarie non le vogliono. Di Giuseppe prende nota, ascolta, e indica entro i prossimi due giorni una decisione definitiva. Se dire sì o no alle primarie, perché la disputa è ancora in corso, se sostenere Lapenna o Forte con la contrapposizione che non sembra più sanabile.
Sul piatto della bilancia anche la nuova sottoscrizione di firme pro primarie (107) presentata da Forte. Lo abbiamo già scritto e lo rifacciamo: la 'matassa' resta a dir poco ingarbugliata. Il Pd, al momento, sembra uscirne con le 'ossa rotte' e, al di là degli auspici di ricomposizione ed unità , appare davvero poco probabile il superamento di quella che è una spaccatura profonda.