Atti procedimentali non validi, "non rispondenti alle norme statutarie e regolamentari" e primarie 'congelate' a Vasto. "Nella riunione del Pd di Vasto di ieri, si legge in una nota - dopo ampia discussione sono state assunte le seguenti decisioni: nel ribadire l'importanza dello strumento delle primarie si è ritenuto - dagli atti procedimentali relativi alle primarie indette per il 27 febbraio prossimo - che gli stessi sono risultati non rispondenti alle norme statutarie e regolamentari. Gli atti, pertanto, sono stati dichiarati non validi. Viene rivolto unitariamente al sindaco, Luciano Lapenna l'invito a revocare le dimissioni riprendendo speditamente l'azione di governo cittadino nella pienezza dei poteri degli organi comunali. Prima di ogni altra decisione, saranno espletati tutti i tentativi di individuare la soluzione di sintesi, con il coinvolgimento di tutti i livelli del Partito Democratico". La nota in questione è a firma dei responsabili provvisori del partito a Vasto (dopo le dimissioni del segretario Peppino Forte) Camillo Di Giuseppe (commissario) Camillo D'Alessandro e Giovanni Legnini (vice commissari). Tra gli atti 'sotto la lente' sia la raccolta delle firme per la candidatura di Forte contestata, in particolare, dal consigliere comunale Simone Lembo, sia la regola staturia non rispettata dal sindaco che avrebbe dovuto comunicare entro ottobre la sua eventuale scelta di ripresentarsi alle elezioni, questione avanzata dalla componente interna al partito dell'associazione 'VastoViva'. A questo punto si rimette in moto la dirigenza del partito, ai massimi livelli locali e regionali. Per Lapenna e Forte, nel tentativo di sbrogliare la 'matassa', dovrebbe esserci un incontro a Roma (domani) con il responsabile nazionale Enti Locali del Pd. Qualora non si trovasse la 'quadra' potrebbe pure essere registrata una nuova indizione di primarie pur se con i tempi sempre più stretti considerando che Vasto, al voto ufficiale, ci andrà fra meno di tre mesi.