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MOLINO AL FIANCO DI FORTE: 'LE PRIMARIE NON SIANO GUERRA, MA CONFRONTO APERTO PER IL FUTURO DI VASTO'

Puntualizzazioni dopo il ritiro della candidatura. Lembo: 'Non c'è stata lealtà, il Pd rifletta'

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Sostegno aperto alla candidatura di Peppino Forte alle primarie. Lo ha ribadito Domenico Molino, assessore alle Finanze la cui iniziativa ha messo in moto il meccanismo dello strumento di partecipazione per le scelte elettorali del Partito Democratico e, più in generale, della coalizione di centrosinistra, all'ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature protagonista di un 'passo indietro' che ha dato il via libera alla proposizione del presidente del Consiglio comunale, consigliere provinciale e segretario (dimissionario) del partito a Vasto. Molino, nel corso di una conferenza stampa, alla presenza dello stesso Forte, della collega di Giunta Lina Marchesani e di Maria Amato e Angelo Bucciarelli della componente 'VastoViva', ha 'riletto' il percorso che ha portato all'indizione delle primarie, dalla presa d'atto di malesseri e distinguo all'interno di una coalizione che nel tempo ha mostrato diversi cambiamenti. Ha espresso rammarico per primarie non aperte alla libera presentazione, ma in qualche maniera 'blindate', e sottolineato, in negativo, la 'resistenza' alle stesse in più occasioni manifestata dalla componente di Sinistra della coalizione di maggioranza. "Ho lavorato per l'unità del partito e della coalizione - ha detto - con il confronto tra Forte e Lapenna, le massime espressioni del nostro partito sono convinto che unità e chiarezza possano essere ritrovate". Espresso, poi, il massimo sostegno a Peppino Forte ribadendo che quella con Lapenna "non deve essere una guerra, ma un confronto sereno e aperto con la città per le scelte future, nel vero spirito delle primarie". Duro il commento di Simone Lembo, lapenniano doc, a giudizio del quale queste sono primarie farsa e non c'è stata trasparenza e lealtà nelle decisioni delle ultime ore. "Molino mette in moto le primarie salvo ritirarsi a poco dalla chiusura delle presentazioni delle candidature. A mio giudizio una strategia pianificata da tempo ed una presa per i fondelli dello stesso partito e della città. Se Forte avesse detto prima che intendeva candidarsi, nel Pd si sarebbe avviato un dialogo per cercare l'unità. Il partito rifletta su questi aspetti".
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