Si sono riuniti d'urgenza e alla fine dell'assemblea hanno approvato un ordine del giorno che, nei toni e nei contenuti, suona come una dichiarazione di guerra alla Regione, rea di usare «due pesi e due misure».
Non ci stanno i sindaci del Civeta, il Consorzio che raggruppa i 30 comuni del comprensorio vastese, a restare inermi di fronte a quella che considerano una palese disparità di trattamento, cioè l'autorizzazione a conferire i rifiuti nell'impianto di Cerratina, arrivata pochi giorni dopo l'emergenza. Lo stesso provvedimento era stato negato al Civeta nel giugno 2009. «Per il Consorzio di Cupello non è stato adottato analogo provvedimento», si legge nel documento approvato dall'assemblea, «e l'ente si è visto costretto a conferire i rifiuti in altre discariche anziché in quella di Valle Cenaa, con un aggravio di costi di circa sei milioni di euro e con il conseguente aumento della tariffa per i cittadini fino al 60 per cento». A fronte di queste considerazioni i sindaci hanno dato mandato al presidente del consiglio d'amministrazione del Civeta, Massimo Sgrignuoli, di «avanzare richiesta di accesso agli atti in Regione finalizzata ad aver copia dell'ordinanza adottata dal presidente Chiodi, nonché degli atti per il rilascio dell'autorizzazione in proroga per il Consorzio di Cerratina, riservandosi ogni iniziativa a tutela del Civeta». I sindaci non hanno digerito neanche le accuse di inefficienza rivolte da Chiodi ai Consorzi. «Il presidente butta giù la maschera e addossa ai Comuni ed ai sindaci una incapacità di gestione della materia», afferma Angelo Pollutri, primo cittadino di Cupello, «quando invoca il commissariamento lo fa per eludere un dibattito pubblico e trasparente e legittima un accavallamento delle regole poggiando tutto sul criterio dell'urgenza. Forse è meglio dire ridateci Gaspari e Natali, almeno al centro dello scontro c'erano temi di sviluppo e meno guai giudiziari», conclude Pollutri.
Usa toni duri anche il consigliere provinciale del Pd Giuseppe Forte, che ha invitato i colleghi di maggioranza e di minoranza che rappresentano il Vastese a rendersi promotori in Consiglio provinciale di una iniziativa finalizzata ad ottenere le autorizzazioni per la realizzazione di una terza vasca nell'impianto di Cupello. «Non possiamo rimanere con le mani in mano facendo finta che il problema dello smaltimento dei rifiuti non è cosa che ci riguardi», sostiene Forte, «dinanzi alla nuova umiliazione subita dobbiamo avere la forza di unirci tutti assieme per difendere il nostro territorio troppo spesso dimenticato da chi governa Regione e Provincia». Forte ricorda il danno economico subito dalle popolazioni del comprensorio Vastese che hanno dovuto far fronte con i propri soldi alla situazione di emergenza che si era verificata nell'impianto del Civeta. «Situazione identica a quella che si è creata nei giorni scorsi a Lanciano», incalza, «e che è stata risolta con un colpo di bacchetta magica dal governatore Chiodi».