Piazza Rossetti, già qualche minuto dopo il rigore decisivo (guarda caso dell'abruzzese, con origini dell'Alto Vastese, Fabio Grosso) che ha sentenziato la fine di Italia-Francia regalando agli azzurri la conquista del Mondiale, era una bolgia. E lo è stata fino a tarda notte, a dir poco ricolma di tifosi, di bandiere e di una gioia irrefrenabile liberata con la vittoria della squadra di Lippi nella finalissima di Berlino con la Francia. Caroselli di auto e moto per le vie della città, dalla periferia alla marina, ma soprattutto la folla delle grandi occasioni, contagiosa euforia ed entusiasmo alle stelle, in particolare nel centro storico della città, letteralmente preso d'assalto da centinaia e centinaia di tifosi, sportivi e semplici curiosi. Ed allora via libera a cori, canti e balli, tutti bardati di tricolore, con l'immancabile inno di Mameli e le ''notti magiche'' di Nannini e Bennato. Ed a far compagnia al buon Rossetti, un gruppetto di irriducibili supporter che non si sono spostati di un millimetro dalla statua che domina la piazza del borgo vecchio, in qualche maniera ''benedicendo'' la grande festa che si svolgeva attorno a loro.