Due facce dello stesso mare, verrebbe da dire. A breve distanza l’una dall’altra, proprio al centro di Vasto Marina.
Da una parte una sorta di museo del mare a ‘cielo aperto’ che si può notare nella zona del pontile, quella destinata al ricovero delle piccole imbarcazioni da pesca. Simboli antichi ma sempre attuali di un mestiere che ancora oggi vede impegnati diversi operatori locali, una decina in tutto che continuano - quotidianamente - a portare avanti la propria attività, con grande passione ed anche dispendio di energie. Ed allora ecco le barche (una anche insabbiata e dall‘aspetto che colpisce), le cassette, gli strumenti utili per lo sbarco del pesce ed una passerella che dal lungomare conduce a questa zona. Insomma, una sorta di ‘oasi’, nata strada facendo, nel corso del tempo.
Fin qui la ‘nota lieta’, ma basta percorrere qualche altro metro più a sud per iniziare a storcere, letteralmente, il naso. Questa volta non c’è un ‘museo’ da ammirare, ma lo scarico di Fosso Marino da osservare. Con occhi e giudizio critico, senza dubbio. Passano gli anni e il problema resta irrisolto, al centro della bella riviera, con una vegetazione spontanea che cresce sempre di più ai lati del ‘fiumiciattolo’. “Da bambini - dice un operatore locale della piccola pesca - e parlo di trenta e più anni fa venivamo qui, anche con delle zattere improvvisate a giocare, tra le canne ed il ‘fiume’. Oggi, a distanza di così tanto tempo, l’immagine e lo stato di questo posto sono gli stessi. Possibile che non si sia fatto nulla?”