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CENTRALE TERMOELETTRICA A BIOMASSA A PUNTA PENNA, CELENZA (PORTA NUOVA): 'IL COMUNE HA I POTERI PER DIRE NO'

Richiamati i contenuti di specifiche disposizioni di legge

a cura della redazione
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"Quanti consiglieri ci sono in Consiglio comunale? E quanti tecnici e avvocati nei partiti locali? E quanti nell’Ufficio legale del Comune? Possibile che nessuno si sia accorto che, a norma del D.Lgs. 59/2005 e ai fini del rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale è espressamente richiesto (nei casi, come il presente, riguardanti le industrie insalubri di I classe, tra cui le centrali a biomasse) il parere del sindaco in relazione agli articoli 216 e 217 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie?" Michele Celenza, presidente dell'associazione civica Porta Nuova, interviene sulla questione del progetto di realizzazione della centrale termoelettrica a biomassa nella zona industriale di Punta Penna e sottolinea che il potere dell'amministrazione comunale per dire 'no' alla concretizzazione, se voluto, può esserci. "Non si tratta di una questione secondaria, né di un cavillo - aggiunge - E' precisamente la norma di legge che risponde a una preoccupazione diffusa tra la popolazione in ordine alla compatibilità dell’impianto nei confronti dell’ambiente, e di conseguenza sulla salute pubblica. Che nessuno ne sapesse nulla è una circostanza ai limiti del credibile, e rende semmai la misura della qualità del ceto politico locale. Nel caso di industrie insalubri di prima classe, dunque, in base all’art. 216 'il sindaco, quando lo ritenga necessario nell'interesse della salute pubblica, può vietarne l'attivazione o subordinarla a determinate cautele'. Diverse sentenze del Consiglio di Stato riconoscono infatti al sindaco 'un’ampia potestà di valutazione della tollerabilità o meno delle lavorazioni' in oggetto. Una potestà che altrove è stata in numerosi campi ampiamente esercitata, e di recente proprio in un caso del tutto simile al nostro. Nel gennaio 2009, richiamandosi alle norme suddette, e adducendo un’autonoma valutazione sull’impatto sanitario ed ambientale dell’impianto, il sindaco di Pontinia (Latina) ha espresso in sede di conferenza di servizi parere negativo all’installazione in quel comune di una centrale a biomasse. 'Il parere negativo reso dal sindaco', ha scritto il Tar del Lazio respingendo il ricorso presentato dalla società titolare del progetto 'ha sostanziale connotazione di dissenso correlato alla tutela di un interesse sensibile ed implica la conclusione del procedimento'. Tanto è bastato a fermare la procedura di autorizzazione. Tanto basterebbe oggi anche da noi". Sull'argomento, nell'ultima seduta del Consiglio comunale, il sindaco Lapenna e l'assessore all'Ambiente Suriani avevano espresso la mancanza di potere decisionale del Comune in merito al progetto considerando la competenza regionale sull'area industriale del porto di Punta Penna. E Celenza rincara la dose ricordando, sempre in materia ambientale "la mancata perimetrazione, ferma da un decennio, del Parco nazionale della Costa teatina, la mancata attuazione del Piano territoriale delle attività produttive, adottato nel marzo del 2006" e, infine, citando l'autorizzazione unica del 7 febbraio 2007, il "parere favorevole" del Comune al progetto di centrale a biomasse, sia pure "esprimendo perplessità sull'individuazione del sito".
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