Riordinare, razionalizzare e... tagliare. E' soprattutto quest'ultimo, nell'area della ex Asl Lanciano-Vasto, il verbo più utilizzato in ambito sanitario. Dopo il taglio di 159 posti letto negli ospedali di Lanciano e Vasto e la riduzione di Casoli e Gissi a presidi territoriali di assistenza ma senza posti letto per acuti, previsti dal piano di riorganizzazione voluto dalla Regione, di nuovo 'forbici' in mano al direttore generale Francesco Zavattaro.
Nel 'mirino' ci sono un numero di 72 "unità complesse", reparti con i primari, nei cinque ospedali della provincia di Chieti. L'ordine, perentorio a quanto pare, è arrivato da Roma e l'indicazione ricevuta è che queste unità complesse devono passare da 156 a 84.
Critiche su questo nuovo 'doloroso' passaggio per la sanità sul territorio arrivano dalle forze politiche di centrosinistra, ed in particolare dal Partito Democratico, mentre parlano di operazioni indifferibili e che saranno comunque messe in campo con equità i consiglieri regionali del Popolo della Libertà , Luigi De Fanis e Nicola Argirò. "I tagli saranno sui 5 ospedali della Asl: Chieti, Lanciano, Vasto, Atessa e Ortona perché ci deve essere equità - precisa De Fanis - Si guarderà anche a Chieti dove, ad esempio, non hanno ragione di esistere tre Chirurgie". A battersi per l'attivazione dell'emodinamica e del parto epidurale e il potenziamento della gastroenterologia a Vasto è Argirò. "Il manager ha garantito l'Emodinamica a Vasto entro otto mesi", dice Argirò che, col Comitato cittadino Vastese per il parto indolore, assicura l'attivazione al 'San Pio da Pietrelcina', dopo Ortona, anche del parto in analgesia epidurale.