"Il Consiglio richiamati gli interventi e valutata la opportunità da tutti ribadita di approfondire l'argomento Parco della Costa Teatina rinvia l'ordine del giorno e dà mandato al sindaco affinché si chieda alla Regione Abruzzo ed alla Provincia di Chieti di voler mettere a disposizione del Consiglio comunale di Vasto, personale e mezzi affinchè non ci siano più dunni e perplessità per giungere ad una proposta di perimetrazione condivisa dalla città e dalle forze politiche superando steccati ideologici nella convinzione che il Parco deve essere vissuto nell'interesse pubblico di Vasto". Due ore e più di discussione - con punte di tensione e di polemiche che forse se ci fosse una diretta video dei lavori dell'assise civica verrebbero a mancare - hanno 'partorito' questo documento, votato dai presenti ad eccezione del rappresentante di Sinistra Ecologia e Libertà Maurizio Vicoli relativamente alla questione della perimetrazione del Parco Nazionale della Costa Teatina. L'ipotesi iniziale (area protetta estesa dal mare fino all'autostrada A14, il 70 per cento del territorio comunale in pratica) non va giù a quasi tutti i partiti, ad eccezione di Rifondazione che chiedeva di approfondire la questione e capire prima di tutto quali vincoli ambientali avrebbe comportato l'inclusione di un così ampio territorio nella zona tutelata. Analoga la posizione di Sel. Posizioni differenti, anche nell'ambito della stessa maggioranza di centrosinistra, alla fine, hanno suggerito il rinvio. Se ne parlerà in futuro.