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BICICLETTE E PEDONI A PASSEGGIO SULLA PISTA CICLABILE A VASTO MARINA, UNA CONVIVENZA POSSIBILE?

L'opera pubblica sul litorale al centro dell'attenzione

a cura della redazione
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Una migliore ‘convivenza’ tra pedoni e appassionati delle due ruote: la suggeriscono in molti per la pista ciclabile a Vasto Marina anche se, ad esempio il comandante della Polizia Municipale Ernesto Grippo, c’è chi ribadisce che quel percorso può essere utilizzato esclusivamente dalle biciclette. Dice una turista marchigiana in vacanza sulla costa: “Da 33 anni tutte le estati arrivo a Vasto Marina, dove ho un appartamento. Quest'anno sono stata tanto felice per la pista ciclabile e visto che per motivi di salute non posso più andare in spiaggia immaginate la mia felicità nel poter usufruire della pista passeggiandovi a piedi. Se le biciclette sostenessero un'andatura moderata (qualcuno sembra utilizzare un velodromo) noi pedoni potremmo meglio ‘convivere‘. Per questo aspetto sono delusa - conclude - anche perché, per una volta, avevo visto utilizzati bene i soldi pagati per l'Ici“. Considerazioni del genere danno conto anche di una sorta di ‘incertezza’ legata alla pista ciclabile di Vasto Marina. Sin dalla sua apertura il tratto in questione, compreso tra l’inizio del lungomare Duca degli Abruzzi fino al confine con San Salvo all’altezza del torrente Buonanotte, è stato utilizzato sia dalle bici che da gente che passeggia o da appassionati di jogging. ‘Convivenza’, parola già utilizzata, a volte possibile, a volte ‘mal digerita’. Da una parte qualche ciclista che reclama, giustamente sulla carta, l’utilizzo in esclusiva del percorso, dall’altra la voglia di tanti di sfruttare uno spazio effettivamente ricco di pregio che ridà anche una certa dignità ad una zona in effetti trascurata e priva di servizi degni di una località che vuole affermarsi dal punto di vista turistico (parliamo della zona a sud della Marina). Ed ecco che viene il dubbio: ma se oltre alla pista ciclabile fosse stato realizzato un tratto vicino riservato ai pedoni non si sarebbe portata a compimento un’opera migliore? A palazzo di città ribattono: quanto fatto è stato dettato dalla necessità di avere un impatto il meno possibile pesante sull’area retrodunale ed oggi ricompresa in un cosiddetto ‘sito di interesse comunitario’, ricordando anche l’azione di contrasto messa in campo contro l’iniziale progetto. E chissà se sarà possibile rimetterci mano, dando soluzione, così, ad un’esigenza certamente avvertita… Il commento ricevuto da Giorgio Di Domenico, direttore di 'Vasto Domani': "Vivo a Ferrara da 16 anni. L'UNESCO l'ha fregiata del titolo di "Città delle biciclette": 120 mila abitanti, almeno 150 mila biciclette (perchè c'è quella da corsa, la mountain bike, e magari quella "normale" per andare in "piazza"). Lo sviluppo di cosidette piste ciclabili, ma in realtà tutte piste ciclopedonali, pur non essendo dotate di marciapiede, è di oltre 1.500 Km in tutta la Provincia. Personalmente con la mia mountain bike faccio una media di 4 mila Km all'anno, che mi aiutano a sentirmi in forma fisica e a rilassarmi psicologicamente. Lungo queste piste "estensi" la coesistenza bikers e pedoni, bikers e gente che fa jogging è la cosa più normale del mondo. Non ho mai incontrato un vigile che avesse da controllare alcunchè (forse perchè lì non ce n'è bisogno, ma magari a Vasto si!). Chiaro che una pista ciclabile in mezzo al verde non la si può scambiare per il velodromo Vigorelli dove un certo Maspes si ricopriva di ori sfrecciando a medie stratosferiche! Per contro però su queste piste ferraresi non ho mai visto circolare un "risciò", questo proprio no! Anche perchè quando s'incrociano potrebbero essere molto pericolosi, specialmente di notte ora che la nostra pista di Vasto Marina è completamente al buio. Altro problema qui sono i continui (veramente troppi e non segnalati!) attraversamenti pedonali, dai campings, dagli alberghi, dalle abitazioni, dalle strade che finiscono in mezzo alle dune. E per finire chi è stata quella gran mente che ha scelto l'illuminazione di plastica? Si è reso almeno conto che con la sua scelta una buona parte di denari di tutti noi sono stati buttati dalla finestra? Mi auguro che in futuro sia messo in grado di non nuocere più alle finanze pubbliche".
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