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"ALTRO CHE RIORDINO, QUESTO è UN PIANO DI 'DISORDINO'": SINDACI E AMMINISTRATORI DEL TERRITORIO CONTRO GLI ANNUNCIATI TAGLI ALLA SANITà NEL VASTESE

Presidio davanti l'ingresso dell'ospedale 'San Pio da Pietrelcina'

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“Non ci resta che… San Pio”: la scritta sulla maglietta indossata dal consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà e operatore sanitario dell’ospedale di Vasto Giovanni Mariotti in qualche maniera sintetizza lo stato d’animo di molti relativamente alla politica cosiddetta di “riordino” della sanità sul territorio Vastese messa in campo dalla Regione. Questa mattina sindaci dell’area, amministratori comunali, consiglieri regionali e provinciali del territorio si sono ritrovati al presidio organizzato per contestare gli ultimi indirizzi in materia sanitaria con un territorio Vastese sempre più - è stato detto - penalizzato e marginalizzato, al contrario di altre zone dell’Abruzzo. Presenti, tra gli altri, i primi cittadini di Vasto, San Salvo, Gissi, Cupello, Monteodorisio, Lentella, Carpineto Sinello e San Buono, i consiglieri regionali Paolo Palomba (Italia dei Valori) e Antonio Menna (Udc), i consiglieri provinciali Giuseppe Forte, Vincenzo Sputore e Camillo D’Amico (Pd), Eliana Menna e Michelino Natale (IdV) ed il già citato Mariotti (Sel). Tutti hanno rimarcato l’impatto negativo dei tagli ai posti letto (per acuti 30 a Gissi e 70 a Vasto), la prevista chiusura dell’Unità di Geriatria di Gissi-Vasto con ’sopravvivenza’ ad Atessa e Lanciano e l’assenza di indicazioni precise sul potenziamento della rete dell’emergenza del 118 e sulla realizzazione, da tempo prevista ma mai concretizzata, della sala di emodinamica al ’San Pio’ di Vasto. Il sindaco di Vasto Luciano Lapenna ha puntato l’indice sulla mancanza di ascolto e concertazione con i sindaci, prime autorità sanitarie del territorio, per provvedimenti “calati dall’alto e per i quali è mancato un minimo di confronto”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Gissi Nicola Marisi a giudizio del quale più che di riordino è il caso di parlare di “disordino”, non soddisfacente a garantire i livelli minimi di assistenza. “Con questi tagli nel nostro territorio, con 120.000 abitanti, avremo un numero di 1,8 posti letto per mille abitanti, contro il 2,9 precedente ed il 3,5 a livello nazionale”. Nell’annunciare una nuova manifestazione di protesta anche davanti all’ospedale di Gissi (lunedì mattina dalle ore 10) ha sottolineato che con questi interventi si va a privare un’area già disagiata di un importante servizio. “Voglio restituire il certificato elettorale al Prefetto di Chieti”, ha poi detto annunciando una protesta eclatante. Infine il dubbio: “Vasto passa da 240 a 170 posti letto: mi dite che senso ha parlare di costruzione di un nuovo ospedale in queste condizioni?“. Gabriele Marchese, sindaco di San Salvo, ha aggiunto: “Non siamo contro il riordino della sanità, ma prima di tutto chiediamo di essere ascoltati e che vengano garantiti i livelli minimi di assistenza previsti”. Tra gli interventi quello della dottoressa Maria Amato, primario di Radiologia del “San Pio”: “Si è letto e parlato solo di posti letto nella sanità pubblica. Che sia fatta chiarezza anche sui privati? Che succede alle loro cliniche?”. Parlano apertamente di “piano disastro” i consiglieri regionali Palomba e Menna. L’esponente dell’Italia dei Valori torna a denunciare l’interesse pari a zero della Regione nei confronti di Vasto e del suo territorio, per la sanità prima di tutto, ma anche sul piano dei trasporti e delle infrastrutture. “Siamo stufi di essere buoni solo per le cartoline turistiche che esaltano le bellezze del territorio e poi essere vittime dei tagli indiscriminati sulla sanità e degli scarsi investimenti per le infrastrutture“. Menna dell’Udc parla di sanità “teramatizzata”. “Ci sorge il sospetto - rimarca - che i reparti soprressi nella provincia di Chieti saranno trasferiti altrove. Forse proprio a Teramo dove non solo non si riduce, non si taglia e non si sopprime, ma addirittura si consolida e si potenzia, nonostante la popolazione residente sia inferiore a quella della altre province abruzzesi. E’ un piano - aggiunge - che produrrà pesanti conseguenze. Oltre a prevedere la chiusura di ospedali, reparti, poliambulatori e distretti sanitari, non risolverà affatto il problema del deficit perché produrrà un incremento della mobilità passiva mentre gli sprechi che si annidano nei grandi ospedali continueranno a minare la gestione della sanità e a rendere i servizi sempre più scadenti“. Critico, infine, il presidente del Consiglio comunale di Vasto, Giuseppe Forte. "Questa era una manifestazione in difesa della sanità sul territorio alla quale invitati a partecipare tutti i consiglieri comunali. Nessuno del centrodestra è stato presente". Poco dopo, però, in una conferenza stampa proprio del centrodestra su bilancio e opere pubbliche in città Sigismondi, Soria, Giangiacomo e Marcovecchio, lì presenti, hanno espresso condivisione per la battaglia portata avanti dai sindaci: “Il Consiglio comunale in programma per mercoledì prossimo – hanno detto – dovrà essere l’occasione per concordare le più giuste iniziative in merito a questa questione”. E i rappresentanti del Pdl hanno anche annunciato che nei prossimi giorni il presidente della Regione Gianni Chiodi, sollecitato dai consiglieri Tagliente e Prospero, sarà presente sul territorio per incontrare e confrontarsi sul delicato tema della sanità con i sindaci della zona. A decisioni già prese, però, contestano in casa centrosinistra.
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