L’Autorità di Bacino della Regione Abruzzo dice sì alla richiesta del Comune di Vasto e l’area di via Santa Lucia, fino a due mesi e mezzo fa instabile e franosa, diventa meno a rischio.
Nei fatti, d’ora in poi, sarà meno complicato edificare in uno dei posti più ambiti della passeggiata a mare. E tutto per la presa d’atto di un errore materiale. E’ Michele Celenza, presidente dell’associazione Porta Nuova, a lanciare l’allarme. Sta tutto scritto sul numero 20 del bollettino ufficiale della Regione del 31 marzo scorso. E’ lì che si può consultare il verbale della seduta dello specifico comitato, quello che, carte alla mano, ha espresso all’unanimità parere favorevole alla richiesta. E’ stato un privato cittadino, in maniera legittima, a trovare la soluzione giusta, la relazione di un geologo che ha dimostrato come nella zona la natura del terreno sia cambiata. Non più, dunque, area classificata “P3”, ma “P1”. Traduzione: il Prg, che prima prevedeva la possibilità limitata di costruire, non fa più a pugni con il Pai, il piano d’assetto idrogeologico che tale eventualità escludeva in maniera tassativa. La zona rossa, ad alto rischio, cede così il passo al verde e il gioco è fatto.
«Adesso - afferma Celenza - gran parte della zona tra via Santa Lucia e San Nicola diventerà edificabile. E vengono revocati pure i sequestri di alcuni immobili bloccati negli anni scorsi da procura e carabinieri. In pratica, con la correzione dell’errore, vorrei sapere poi quale, non c’è più discordanza tra Prg e Pai. Paradossalmente, ciò che il centrodestra aveva provato a fare senza riuscirci lo ha fatto ora il centrosinistra, in maniera indolore, senza inutili clamori. “Non tollereremo alcun abuso” affermava il sindaco Lapenna e infatti - prosegue Celenza - adesso abusi non potranno più esserci. Ciò che non era riuscito a Pietrocola l’ha portato a compimento il suo successore, ma, a nostro avviso, in termini peggiorativi. Tanto che il provvedimento ha valore retroattivo e salva pure i cantieri sequestrati».
Celenza, che non esclude iniziative giudiziarie, sfida l’amministrazione comunale: «Dica con chiarezza quale era l’errore materiale che ha consentito di aggirare l’approdo della delicata vicenda in Consiglio comunale».