Il tema del terremoto, a distanza di un anno e qualcosa in più da quel funesto 6 aprile 2009 che ha lasciato un segno indelebile nella storia d'Abruzzo e i riflettori che si accendono sul libro "Quant'era bella la mia Onna", con gli struggenti ricordi del giornalista de Il Centro Giustino Parisse, che nella tragedia del sisma ha perso due giovani figli.
Riflessione profonda e dialogo aperto - domani sera, giovedì 20 maggio, con chi il terremoto l’ha vissuto attraverso la personale esperienza del dolore e del racconto professionale quotidiano al centro del secondo appuntamento organizzato dal laboratorio politico-culturale "Polis" di Vasto nell'ambito dell'iniziativa "Vasto è Cultura".
"Tutto questo è successo al collega Parisse - dice il direttore di 'Polis', Davide D'Alessandro - che nel tragico evento ha perso i due figli, di 16 e 18 anni, e il padre di 75 e che, dello stesso evento, scrive da un anno sulle colonne del principale giornale abruzzese. Vorremmo vivere una serata formativa, di riflessione pura e autentica su ciò che siamo chiamati a ricostruire dentro e fuori di noi. Una serata di vicinanza a quanti ancora soffrono, una sorta di abbraccio, non solo ideale, con i nostri fratelli così duramente colpiti. Ma vorremmo anche tentare un’analisi su quanto è stato fatto e quanto resta ancora da fare. Per i luoghi e per le anime che quei luoghi debbono continuare ad abitare. Giustino Parisse è la persona giusta. A lui chiediamo un’altra serata di cronaca, di racconto, di testimonianza".
L'incontro (moderato da Magherita Conti dopo l'introduzione di D'Alessandro) è programmato al Cinema Corso, con inizio alle ore 21, domani sera, giovedì. E' dunque il secondo appuntamento di "Vasto è Cultura - I soggetti, le forme e la vita" e fa seguito a quello inaugurale con ospite il filosofo Luigi Alfieri.