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TERRITORIO DEL VASTESE A MARGINE, ASL UNICA E TANTI PROBLEMI SUL TAPPETO IN UN SETTORE PRIMARIO

Sanità e centri decisionali sempre più distanti

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Territorio a margine e lontano dai centri decisionali: il Vastese continua a fare i conti con una situazione, nel campo della sanità, tutt'altro che rosea. L'accorpamento delle Asl di Chieti e di Lanciano-Vasto, con l'istituzione dell'azienda unica con sede nel capoluogo di provincia, rappresenta la punta di un iceberg che è formato anche da questioni, di importanza primaria per i cittadini, ancora irrisolte e problematiche. E si va dalla carenza di alcuni servizi alle liste lunghe di attesa per esami clinici spesso essenziali per la cura della propria salute, dal personale spesso insufficiente ad una programmazione che stenta a trovare soluzioni efficaci. Della questione sanitaria è tornato ad occuparsi il leader cittadino di Alleanza per l'Italia, Nicola Del Prete, che sottolinea nuovamente la necessità di un fronte comune per la difesa del territorio, innanzitutto con un'azione unitaria nell'ambito di un Consiglio comunale di carattere straordinario richiesto, nei mesi passati, dai consiglieri Alessandro La Verghetta e Giuseppe Di Paolo. Del Prete sottolinea anche la mobilitazione in atto, nell'area frentana, da parte del sindaco di Lanciano, Filippo Paolini e dei rappresentanti regionali della zona. "Non passa giorno - dice - che non facciano sentire la propria voce, anche con ragioni condivisibili quando parlano, ad esempio, di centralità di Lanciano su scala provinciale. Ma i nostri politici come hanno risposto? Il sindaco Lapenna, presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl cosa ha fatto per restituire dignità alla città che, in questo momento, rappresenta? Cosa hanno detto i nostri rappresentanti regionali, soprattutto quelli di maggioranza? E perché, alla luce della proposta avanzata dai consiglieri comunali Di Paolo e La Verghetta, non è stato convocato un Consiglio comunale per impegnare tutte le forze politiche di questo territorio a lavorare unitariamente per una soluzione del genere? Più che i convegni sulla sanità, che pure possono avere significato se non si limitano alla solita parata di circostanza - incalza Del Prete - bisogna mettere alle strette, con motivazioni plausibili, gli attuali vertici politici e amministrativi regionali". Da parte sua il rappresentante vastese del sindacato degli operatori sanitari Emilio Meo pone in evidenza la lontananza di Vasto dai centri decisionali come possibile limite allo sviluppo ed al potenziamento delle strutture sul territorio. "Intanto bisogna capire realmente che cosa si vuole fare, dal punto di vista sanitario, in questo territorio, se e come verrà attuato il precedente piano della vecchia gestione della Asl. Per quanto concerne la riorganizzazione della Asl credo sarebbe stata più logica l'istituzione di un'unica Asl regionale o, piuttosto, un'Asl Pescara-Chieti, considerando la vicinanza delle due località, lasciando autonomia a Lanciano-Vasto. Ma la politica, spesso, prende altre strade... Il Vastese - conclude Meo - sembra destinato a rimanere ancora una volta a margine ed è chiaro che le risorse maggiori vanno al centro e non alla periferia". Un esempio su tutti, infine, per i limiti della sanità nel Vastese. Per fare una coronografia, esame fondamentale per le malattie cardiache, bisogna giocoforza recarsi a Pescara. E per la sala emodinamica da tempo annunciata all'ospedale "San Pio da Pietrelcina" si è ancora in attesa della definitiva concretizzazione.
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