Quest’anno, per la prima volta, abbiamo a Vasto un vero e proprio "Festival della Scienza". Il tema è l’ad ventura, la traduzione italiana di quest’espressione è: verso ciò che verrà.
Questo porsi in avanti è una costante che caratterizza non solo la scienza ma anche, e soprattutto, la nostra vita. Essa, infatti, non è un qualcosa di già delineato, ogni giorno ci agitano nuove pulsioni, ogni giorno continuano prendere corpo dentro di noi nuove forme di eros. Quest’ultimo non va esclusivamente inteso con il significato di amore, ma ingloba al suo interno dei connotati molto più profondi che riguardano da vicino le nostre vite: “eros è mancanza, insufficienza, bisogno e, nello stesso tempo, desiderio di acquistare e conquistare ciò che non si ha” (Platone, Simposio).
Eros e avventura dunque sono strettamente collegati e figure come il Don Giovanni di Mozart sono simboli di un desiderio che oltrepassa i limiti, di un eros che sfocia in lussuria. La scienza, la ricerca soprattutto, può essere letta in questa chiave lussuriosa, vale a dire come passione di conoscenza, sete di sapere, desiderio, eros allo stato puro, come appunto in Don Giovanni. Per comprendere e introiettare a pieno il significato del tema dell'ad ventura, inoltre, non si può evitare di confrontarsi con il mito ed il pensiero antico: è infatti in Grecia che nasce la "questione sulla libertà", contrapposta alla concezione del destino della mitologia. Tramite questa analisi, si potrà arrivare a delineare nuovi modi d'intendere l'avventura come parte integrante della vita. Questi sono i temi che Nicolò Fabrizio e Cesare Mich (moderati dal prof. Luigi Murolo) affronteranno nel loro incontro previsto per oggi, giovedì 6 maggio alle ore 17, presso la Pinacoteca di Palazzo d’Avalos.
Non mancate, è gradita la presenza di tutti i cittadini vastesi.