La nuova gestione di Palazzo d'Avalos, affidata alla Fondazione per l'Arte, l'Archeologia e la Cultura del Vastese, nel 'mirino' di Alleanza per l'Italia, il movimento che fa capo all'ex vice sindaco Nicola Del Prete e che è presente in Consiglio comunale con il gruppo formato da Giuseppe Di Paolo, Alessandro La Verghetta e Nicola D'Adamo.
"Lapenna e la sua maggioranza - si legge in una nota - non hanno mortificato solo le 15 persone della cooperativa Arcobaleno (che si è occupata, fino a qualche settimana fa, della gestione del d'Avalos, ndr.), togliendo loro la possibilità di partecipare ad una gara di appalto per la gestione di Palazzo d’Avalos e i suoi servizi, ma hanno compiuto un gesto amministrativo di autentica arroganza (affidamento diretto per un impegno di spesa di oltre 100mila euro in un anno) che merita una censura politica. Il Tar deciderà sotto il profilo della legittimità amministrativa e sono convinto che darà ragione alla Cooperativa Arcobaleno - prosegue Del Prete - Noi, invece, apriamo una vertenza politica con quella che si autodefinisce l’amministrazione delle regole. Regole a scapito di chi ha lavorato in precarietà per oltre un decennio, cominciando gratuitamente e solo con qualche rimborso derivante dagli introiti dei biglietti dei Musei. E’ questo il progetto socio-culturale del Lapenna quater? Con la nuova gestione, mi è parso di leggere che Palazzo d’Avalos resterà chiuso tutta la settimana, ad eccezione del sabato e della domenica, mentre prima l’apertura al pubblico era garantita sia al mattino che nelle ore pomeridiane ed in estate fino alla mezzanotte. Sono troppi i lati oscuri di questo affidamento diretto".