Aperto al mattino dalle 10.30 alle 12.30 ed il pomeriggio dalle 16 alle 19. Ma solo nei festivi e prefestivi. Cambia la gestione di Palazzo d'Avalos a Vasto e mutano anche le possibilità di usufruire della storica residenza marchesale, autentico 'gioiello' del patrimonio cittadino e 'culla' della relativa cultura. Finita l'esperienza della cooperativa 'Arcobaleno', che ne garantiva l'apertura tutti i giorni ad eccezione del lunedì, è adesso la Fondazione per l’Arte, l’Archeologia e la cultura del Vastese, che ha sede a San Buono e di cui il Comune di Vasto è socio fondatore, ad occuparsi della struttura che ospita il museo archeologico, la pinacoteca comunale, il museo del costume e la galleria d'arte moderna (unica in Abruzzo) oltre agli splendidi giardini napoletani con vista mozzafiato sul mare.
"L’attribuzione ad un unico soggetto responsabile della gestione di tutta la struttura civica - si legge nella delibera di assegnazione del servizio - permetterà di attuare una proficua politica museale complessiva, consentendo così di ottenere un miglioramento della qualità del servizio reso all’utenza ed una diminuzione dei costi, diretti e indiretti. L’amministrazione comunale potrà così trattare con un unico interlocutore. Il tutto senza far venir meno la titolarità del civico patrimonio museale in capo all’Ente". Migliori risultati, insomma, gli obiettivi da poter raggiungere attraverso questo nuovo corso, secondo sindaco e giunta. Intanto, il cartello 'chiuso' campeggia sull'ingresso del Palazzo. "Una scelta per razionalizzare le spese e sfruttare in maniera più adeguata il personale in servizio - commenta l'assessore alla Cultura Anna Suriani - E poi riguardo all'apertura va detto che in alcuni giorni le presenze erano pressoché pari a zero. Cercheremo di coinvolgere le scuole, ovviamente le aperture saranno allungate nei periodi estivo e festivi in genere e in coincidenza di eventi di un certo rilievo".
Fortemente critico e deluso, al contrario, l'ex assessore alla Cultura, Francescopaolo D'Adamo. "E' la scelta peggiore che si poteva prendere. Chiudere Palazzo d'Avalos cinque giorni alla settimana è un oltraggio".