Riportando il senso delle parole pronunciate dal prof. Zamagni (lo scorso sabato 27 marzo, in occasione dell’incontro organizzato da Assovasto “Noi per conoscere Noi”), Nicolò Fabrizio e Raffaele Mascetra hanno affermato, nell’articolo pubblicato martedì 30 marzo su Quiquotidiano, che il successo di un imprenditore è vero se anche il territorio in cui opera riesce a partecipare al suo successo. Perché questo accada, un ruolo importante deve essere svolto, tra gli altri, dalla famiglia. Infatti, se la famiglia è solida, con figli che crescono imparando relazioni serie e profonde, non solo il lavoratore lavora meglio, ma l’intera comunità di un territorio può legittimamente sperare in giovani che, cresciuti all’interno di un contesto sociale sano, hanno voglia di far crescere anche quel Territorio scegliendo di viverci.
Ora il punto è capire come fare a riportare la famiglia al centro del sistema politico ed economico di un territorio. Innanzitutto, una politica familiare, seria, deve aiutare seriamente la famiglia a vivere e non sopravvivere. Come farlo? Si deve partire da un fatto concreto: la famiglia ha valore e produce valore altresì da un punto di vista economico, poiché essa non solo consuma ma anche investe. Pertanto, una prima proposta (rivolta a tutti, politici, imprenditori, banchieri e uomini di buona volontà) è quella di sostenere gli investimenti familiari (istruzione, salute, assistenza etc.), attraverso un sistema creditizio adeguato. Una strada potrebbe essere il microcredito a favore delle famiglie con l’aiuto delle istituzioni pubbliche (soprattutto se locali) e delle associazioni familiari. Infatti, la logica del microcredito è proprio quella di sostenere investimenti portati avanti da soggetti responsabili che sono sostenuti dalla comunità di un territorio. Quindi, se le istituzioni e le associazioni familiari assumono il ruolo di garante a favore delle famiglie che chiedono finanziamenti per i propri investimenti, le famiglie stesse, sebbene responsabilizzate dall’obbligo del rimborso del finanziamento, ricevono un sostegno concreto dalla propria comunità. Così facendo, il microcredito funziona, diventando uno strumento di sviluppo economico. Infatti, una più efficiente gestione delle risorse economiche aiuta la famiglia a svolgere meglio le sue funzioni a favore dei suoi membri. La migliore capacità di spesa dovrebbe infine stimolare le imprese a fornire alle famiglie, servizi sempre più efficienti ed economici. Ma non solo, fare partecipare, in generale, le associazioni familiari alla programmazione delle politiche familiari sarà di sostegno alle istituzioni e alla società civile, quando si dovrà (I) affrontare le emergenze sociali, rimuovendo le cause di disagio, (II) individuare i bisogni reali delle persone, e (III) prevedere nuove forme di mutua assistenza sociale e familiare.
In conclusione quindi è auspicabile lo sviluppo di progetti (come il microcredito alle famiglie) in cui istituzioni locali, associazioni familiari, imprenditori e banche collaboreranno per valorizzare (e non solo assistere) la famiglia. In questo modo si perseguirà il bene comune, in quanto la famiglia è uno degli artefici più importanti del benessere e dello sviluppo di una comunità.