"Dopo le elezioni sono in pochi quelli che ammettono la sconfitta", così iniziava ieri la riflessione post elettorale di Massimo Desiati, che nella sua analisi spiegava con semplicità al centrodestra vastese che se vuole vincere l'anno prossimo alle comunali deve ricompattarsi al più presto.
Io qui di seguito proverò a continuare quel discorso, dall'altro lato della barricata, quello che ha subito l'ennesima sconfitta, quello del Pd e dei suoi alleati, provando (ripeto, provando) ad andare un pò più in profondità . A mio avviso il centrosinistra ha perso di nuovo per pochi e chiari motivi. Innanzitutto perché sempre più elettori, non stimando più una certa classe dirigente, spesso poco preparata, con poca personalità , ed in perenne conflitto di interesse, continuano o a non votare, o iniziano "ad andare da soli" con le loro piccole liste civiche (in cui si rifanno ai valori, dei loro seppur piccoli, ma tanto amati partiti spariti dal Parlamento solo a causa dell' arroganza del Pd...), e poi perché tanti elettori del centrosinistra preferiscono stare all' opposizione (anche extra parlamentare, o extra consiliare... ovvero senza alcuna poltrona da difendere) pur di non andare insieme a personaggi che quando sono al governo (di Stato, città , o paese che sia) sembrano solo la brutta copia del centrodestra.
Se andiamo a fare i conti, nonostante i proclami trionfalistici di Bersani, in questa tornata elettorale il Pd ha perso un altro milione e passa di voti rispetto alle ultime Europee, a cui bisogna aggiungere il quasi mezzo milione perso dall'Idv, che quando è non ha in campo Don Tonino, vale poco, essendo la gestione locale del partito affidata spesso a personaggi incapaci di ascoltare il popolo, ed anche loro troppo spesso occupati solo a risolvere i loro guai. Quindi, l'anno prossimo a Vasto, se il centrodestra vastese vuole vincere deve solo ricompattrsi, mentre il centrosinistra vastese se vuole vincere oltre a ricompattarsi, deve anche iniziare a "dare strada" a quanti hanno l'ambizione di diventare la nuova classe dirigente, perché se a destra sono pochi quelli che chiedono strada, nel centrosinistra sono molti di più... Tradotto: bisogna mettere da parte tante persone oramai impresentabili agli occhi degli elettori, perché se la classe politica del centrosinistra ha perso quella famosa "superiorità morale" di cui tanto si parlava quando io ero piccolo, vi sono ancora molti suoi elettori (o potenziali tali...) che ne vanno fieri, e che piuttosto di votare i soliti noti, a votare o non ci vanno più, oppure ci vanno da soli... e se va bene-bene come in Emilia Romagna entrano, se va un solo-bene si lascia gente come la Bresso senza la poltrona più grande e più ambita... e se va male si ha sempre la coscienza a posto, che con i tempi che corrono poco non è...