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L'ALLARME DELLA FIM-CISL: "VAL SINELLO A RISCHIO DESERTIFICAZIONE INDUSTRIALE" E PER IL LAVORO DIFFICOLTA' IN TUTTO IL VASTESE

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Non usa giri di parole Primiano Biscotti, della segreteria provinciale della Fim-Cisl: "Nell'area della Val Sinello si rischia la desertificazione industriale". Rappresentanti della sigla sindacale, questa mattina nella sede di Vasto di corso Mazzini, hanno fatto il punto della situazione - con particolare riferimento al settore metalmeccanico - sulla realtà produttiva ed occupazionale nel territorio del Vastese. Oltre a Biscotti c'erano gli operatori Fim Angelo De Luca e Angelo Angelucci. La preoccupazione è notevole, proprio per l'area di Gissi ed in estensione anche verso Punta Penna di Vasto. "Tutte le aziende sono in crisi e non solo per gli effetti di quella mondiale - ha detto Biscotti - ma anche per precedenti problemi strutturali mai risolti. Nel solo comparto metalmeccanico ci sono a rischio più di cinquecento posti di lavoro e questi numeri per un'area dell'entroterra assumono un impatto ancora più devastante". Aziende in difficoltà che dopo aver fatto ricorso alla cassa integrazione ordinaria stanno passando alla straordinaria, al termine della quale due sono le strade: la mobilità o i contratti di solidarietà. L'allarme della Fim-Cisl è in prospettiva: "Si rischia di rimanere senza alcun ammortizzatore sociale tra otto mesi". Altra nota dolente le prossime tredicesime che per molti lavoratori saranno nettamente decurtate per via delle settimane di cassa integrazione già affrontate. "Sono problemi veri, gravi e, come sindacato territoriale - ha aggiunto Biscotti - stiamo cercando di coinvolgere gli organi nazionali affinché si adottino forme di intervento che traghettino aziende e lavoratori al di fuori di questo stato di fatto così difficile. Vogliamo coinvolgere le istituzioni, Regione, Provincia e Comuni e chiediamo un gioco di squadra e non di parte. Se non facciamo quadrato adesso provochiamo soltanto ulteriori danni che poi pagheranno solo i lavoratori sulla loro pelle. Anche gli industriali, naturalmente, devono fare la loro parte". Per l'area di San Salvo la maggiore situazione di difficoltà la vive attualmente l'azienda Ilmet, dell'area industriale di Piana Sant'Angelo, che ha avviato le procedure di mobilità per 38 lavoratori su 74 complessivi. E tante piccole altre imprese del posto sono a dir poco in sofferenza. Per la Denso, che sembra aver affrontato bene l'impatto con la crisi, la Fim-Cisl attende 'lumi' sul nuovo piano industriale del colosso del settore auto giapponese. "Abbiamo raggiunto il pareggio di bilancio in una situazione evidentemente difficilissima - hanno sottolineato Biscotti, De Luca e Angelucci - ora ci aspettiamo segnali importanti dalla proprietà anche e soprattutto con nuovi prodotti da lavorare nello stabilimento di San Salvo, tipo l'alternatore 'SC'". Auspicata, infine, la svolta sul rinnovo del contratto integrativo aziendale le cui trattative, fin qui senza frutto, si trascinano ormai da più di un anno a questa parte.
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