“Libere di scegliere. Una vita fuori dallo stereotipo di genere” è il titolo del convegno che si è svolto venerdì 8 marzo, a partire dalle ore 17:00, a Palmoli, nei locali della ex biblioteca.
Scaletta molto ricca per l’evento che, con la collaborazione della locale Amministrazione Comunale, la Cooperativa Sociale Versoprobo, il Progetto SAI e i bambini e i ragazzi delle scuole del Paese, è stato organizzato a favore dell’Associazione Emily Abruzzo, associazione presente sul territorio con uno sportello di ascolto e con la quale il Comune di Palmoli ha in essere un Protocollo d’Intesa finalizzato al contrasto della violenza contro le donne.
Complice un’atmosfera molto accogliente, una sala “inclusiva” con mamme e papà del Paese insieme a mamme del Centro di Accoglienza e la grande energia dei bambini presenti, uno dopo l’altro, con la moderazione della Coordinatrice dello Sportello Rete del Comune di Palmoli Adelaide La Verghetta, si sono succeduti interventi a cura delle socie volontarie dell’Associazione e delle donne del Progetto SAI aventi come tema centrale l’importanza del riconoscere gli stereotipi di genere. Il tutto tradotto in lingua dei segni (LIS) dalla psicologa e psicoterapeuta, dott.ssa Fabiana Bolognese, anch’essa socia volontaria.
Ma non solo…
Protagonisti sono stati i giovani studenti che hanno aperto l’incontro: a partire dalla visione di spezzoni di cartoni animati della Disney in cui si annidano tanti stereotipi, come ad esempio la principessa che deve essere bella, buona, gentile e che ha bisogno di un principe forte che la salvi, i bambini hanno provato a scrivere un finale diverso dal solito, perché la principessa in fin dei conti può vivere bene anche da sola; poi le bambine hanno presentato dei disegni su come si sognano da grandi, disegni che, sulle note della colonna sonora di Aladdin, sono stati appesi sotto uno striscione con la scritta “Questa voce nessuno la spegne”.
A conclusione di questo momento molto emozionante, la dott.ssa Concetta Di Pietro, volontaria Emily, dopo una presentazione dell’Associazione e del suo operato, ha spiegato che la violenza sulle donne si innesca su una causa radice che è la disparità di genere che si traduce anche in una disparità di trattamento sul lavoro.
“La parità di genere è ben lontana, è stato stimato ci vogliano ancora 131 anni, perciò è importante incoraggiare le bambine allo studio delle materie STEM (Scienze, Tecnologie, Ingegneria e Matematica), quelle che offriranno loro più possibilità di lavorare nel futuro” ha affermato la Di Pietro rivolgendosi ai genitori presenti in sala. Ha poi invitato gli uomini a supportare la donna prendendo consapevolezza delle disparità esistenti e a collaborare per superarle. Alle donne ha rivolto infine l’invito a uscire dalla dipendenza economica, a conquistare un posto di lavoro con la formazione e a diventare indipendenti in modo da poter essere “libere di scegliere”.
Alle sue parole hanno fatto eco quelle della docente e volontaria Emily, dott.ssa Francesca Mastroberardino che, coinvolgendo i bambini e le studentesse presenti, attraverso degli esempi e fornendo dei dati, ha chiarito il concetto degli stereotipi di genere sottolineando la necessità di superarli per una società più equa.
Necessità evidente se consideriamo quanto oggi l’idea della donna appendice dell’uomo sia ancora tanto resistente: le letture da parte delle donne del Progetto SAI, inerenti le credenze legate al patriarcato e alla donna che deve essere bella così da poter conquistare un uomo, hanno messo in evidenza proprio questo aspetto.
Empatia, autostima, rispetto sono state, invece, le parole chiave protagoniste dell’intervento della psicologa e psicoterapeuta nonché socia dell’Associazione Emily, la dott.ssa Anna Cimino. Dopo aver spiegato quanto tali costanti debbano prevalere nell’affermazione di sé stesse e nel contrasto alla violenza di genere, ha dato “istruzioni per l’uso” per riconoscere i segni della violenza e credere in sé stesse e ha anche rassicurato le donne presenti sul fatto che denunciare non significa “perdere i figli”, esortando a non credere alle minacce di uomini che usano proprio la leva dei figli per tenere legate a sé le proprie donne e ad essere anche in questo caso “libere di scegliere”.
Infine, i bambini hanno distribuito ai presenti dei magneti a forma di cuore colorato con lo slogan della giornata ed è stata aperta la vendita (a offerta libera) dei bellissimi e coloratissimi terrari realizzati dalle donne del centro di accoglienza, ricavato devoluto all’Associazione Emily Abruzzo costantemente impegnata nel contrasto alla violenza.