La notte tra il 3 e il 4 novembre 1966, dopo dieci giorni di piogge incessanti, il fiume Arno esondò e Firenze fu travolta da un’onda di tre metri e la velocità di 60 km/h. La tragedia che colpì il capoluogo toscano suscitò un grande moto di solidarietà ed impegno civile, nacquero gli “Angeli del Fango”. Sono passati decenni e in ogni tragedia che ha colpito l’Italia gli “Angeli” hanno assunto vesti diverse ma hanno sempre rappresentato l’Italia migliore. Dall’Irpinia al terremoto aquilano, da Rigopiano alle recenti alluvioni di quest’anno centinaia, migliaia, di volontari sono accorsi donando forza, dedizione, tempo e preparazione. Molti di questi angeli, e sono presenti ad ogni calamità, ogni volta che c’è bisogno di soccorso e solidarietà, hanno la veste dei volontari della Protezione Civile. Lì vediamo ogni anno, in ogni angolo del Paese, essere presenti nei grandi e piccoli eventi, nei momenti più importanti e in quelli più difficili delle comunità.
Il volontariato è un’asse portante dell’Italia, una colonna indispensabile. Ma perché questa colonna regga il Paese, perché l’azione e l’impegno raggiungano i risultati più importanti, c’è bisogno dell’aiuto, della preparazione e dell’impegno di tutti. L’Italia è un Paese segnato da molte calamità, sismico ma non solo. Con la campagna “Io non rischio” la Protezione Civile sta informando e sensibilizzando sui rischi e sui comportamenti corretti che ogni cittadino può (e deve) avere. Questa mattina i volontari dell’associazione di Protezione Civile “Madonna dell’Assunta” sono stati presenti dalle 9 alle 13 in piazza Garibaldi a Casalbordino per un gazebo informativo nell’ambito della campagna “Io non rischio”. Presente in piazza il referente per il Piano di Emergenza Comunale Antonio Ariano Barsanofio, il sindaco Filippo Marinucci, la vicesindaca Carla Zinni e l’assessore Paola Basile.
La campagna “Io non rischio” «si rivolge a tutti e mira ad accrescere la consapevolezza sui rischi naturali e causati da attività umana, a cui siamo esposti come individui e comunità, e ha il fine di promuovere azioni e comportamenti per prevenirli o ridurne le conseguenze» con comunicazioni pubbliche «sulle buone pratiche di protezione civile, basata sulla sinergia tra scienza, volontariato e istituzioni».
