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Patrizia Corvino racconta la storia dell’associazione Alzheimer di Vasto

Professionalità, competenza e attenzione ai malati di demenza del territorio e ai loro familiari

Redazione
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“Vorrei raccontare qualcosa dell'Avi, Associazione Alzheimer Vasto Italia, un'associazione nata in punta di piedi dall'unione di persone di buona volontà che vivono all'interno della propria famiglia una situazione di demenza.” Scrive Patrizia Corvino sulla pagina Facebook dell’associazione.

“Qualche anno prima della nascita dell'AVI, erano nati gli incontri di Caffè Alzheimer, ideati e organizzati da una geriatra della ASL che, con il coinvolgimento di due psicologhe specializzate nel settore, ha accolto caregiver invitandoli a portare i loro parenti o amici affetti da demenza.

Gli incontri si tenevano nel pomeriggio presso il Centro di Assistenti Sociali in zona 167.

Lì caregiver e ammalati di demenza trovavano una bella accoglienza, in un grande salone in piano rialzato. La geriatra, una psicologa e un'assistente sociale si dirigevano con i caregiver al primo piano dell'edificio (per raccontare e scambiare le varie problematiche che incontravano con i loro cari affetti da demenza) lasciando i loro cari con altri psicologi e personale specializzato (che li intrattenevano con attività didattiche e artistiche utili a conservare la memoria di ciò che ancora ricordavano) nel salone.

Dopo il lavoro suddiviso fatto con parenti da una parte e pazienti dall'altra, si incontravano di nuovo tutti insieme nel salone in basso, e si faceva una piccola festa serena con musica balli canti dolcetti e bibite.

L'Avi è nata proprio così, all'interno di questi caffè, lì si sono creati i primi contatti tra le persone che vivevano queste problematiche e hanno fondato l'associazione Avi.

Attualmente si occupa proprio di organizzare gli incontri di Caffè Alzheimer, che oltre ad aiutare i malati psicologicamente, cognitivamente con specialisti del settore e a intrattenerli con le artiterapie (guidate da persone che oltre che nel loro settore, si sono formate partecipando ai corsi base) che sono sempre più un valido momento di scambio sia tra caregiver che tra caregiver e professionisti del settore.

Tra le attività più importanti c’è quella di organizzare corsi di formazione base per sviluppare personale in grado di saper interagire con chi soffre di demenza.

L'Avi, dunque è un'associazione nata all'interno di Caffè Alzheimer, da persone che vivono o hanno vissuto in famiglia una demenza, che, con il contributo volontario di professionisti, si sono formati e danno volontariamente supporto a chi si avvicina loro con problematiche simili.

L'Avi in questi anni, anche di pandemia, con mille problemi da gestire, non si è mai arresa, ha continuato a organizzare Caffè Alzheimer, anche all'aperto, quando non c'è stata altra possibilità, dando un valido aiuto alle famiglie.

Quando non era possibile incontrarsi, l'Avi si è organizzata per inviare personale specializzato nelle abitazioni di chi ne faceva richiesta. E’ di fatto un valido aiuto a quella parte di cittadinanza che vive problematiche di demenza in famiglia.”

Tante le attività che si potranno svolgere ancora, ma è necessario il sostegno di tutta la comunità. 

 

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