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Demenze, tra prevenzione e terapie: un incontro per saperne di più

Il dottor Orazio D'Alessio relatore del convegno-dibattito promosso dall'associazione 'Amici degli Anziani'

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Angela Poli Molino, eclettica e dinamica presidente dell'associazione "Amici degli Anziani", ha promosso un incontro per trattare un tema delicato e di grande attualità: "Le demenze - prevenzione e terapia", con il dott. Orazio D'Alessio, primario geriatra presso gli ospedali di Gissi e di Vasto e docente di Geriatria presso il corso di laurea in Infermieristica dell'Università "G. D’Annunzio" di Chieti, presidente della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT)-sezione Abruzzo e Molise.

Al meeting, che si è svolto presso Sala Parrocchiale Giovanni Paolo II della Cattedrale di San Giuseppe a Vasto, ha partecipato un numeroso ed attento pubblico femminile.

L'argomento è stato anticipato dall'intervento, quale moderatore, del giornalista Giuseppe Catania, il quale ha sottolineato, riferendosi al problema posto in discussione, le turbe profonde mentali caratterizzate dal decadimento della funzione psichica, causa dell’indebolimento e della perdita delle capacità   intellettive provocate per lo più da lesioni cerebrali.

Il dott. Orazio D'Alessio, addentrandosi nell'esplicazione delle cause che producono le demenze, ha evidenziato che tali mali sono curabili e che si riesce a bloccarli o ridurne la portata. Ha ricordato che in Italia la popolazione invecchia meglio rispetto agli altri popoli d'Europa; nel mondo vi sono circa 35 milioni di persone affette da demenza ed in Italia circa un milione.

Per la maggior parte si tratta di danni vascolari, che provocano lesioni alle arterie. Occorre, quindi, controllare la pressione arteriosa, il livello del colesterolo, dei trigliceridi, mantenere un sistema di vita sano con appropriata attività fisica ed adeguata alimentazione.

A Vasto, ha poi aggiunto, esistono quattro plessi disponibili per le appropriate terapie per fronteggiate i disturbi della memoria e le turbe comportamentali che provocano alterazioni della realtà.

I rimedi sanitari risultano efficaci se applicati nelle prime fasi della malattia, per cui è urgente capire se esistono i sintomi che la caratterizzano ed anche per  comprendere se il soggetto è incline alla demenza, anche perché l'incidenza è lenta per capire se si tratta di demenza degenerativa.

II dott. D'Alessio ha poi sottolineato che esistono strumenti per confermare questa malattia (AC e PEC) che sono funzionali per comprendere quali possono   essere le zone del  cervello interessate.

In conclusione, si è volentieri intrattenuto con i presenti, rispondendo alle  loro domande sugli aspetti e sui problemi personali, sempre in riferimento  alle demenze.

Un incontro di grande interesse e di valenza per la specifica materia trattata, promosso da una associazione privata, ma che ha offerto anche una lezione di stile e di umanità alle istituzioni ufficiali comunali preposte dai  servizi  sociali, è il caso di rilevarlo.

Foto di Massimo Molino

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