Il 2-3-4 gennaio il nostro Clan Shalom ha svolto a Roma il proprio “campo invernale” dal tema: “Tutti servi di uno stesso Dio”.
Abbiamo incontrato associazioni e realtà del mondo del volontariato e del servizio, parlato con loro ed aiutato il prossimo. Abbiamo servito nella mensa per poveri del Centro Madre Teresa di Calcutta costituito dalle Missionarie della Carità che operano sia per le strade con le persone meno fortunate, ma anche in questa mensa dove gli ospiti si affidano a Dio perché sanno che lui gli ama e gli vuole bene. Simpatico è stato anche l’incontro con una suorina che all’apparenza sembrava austera, ma in fondo aveva un bellissimo sorriso con lei abbiamo parlato dell’amore, molto spesso la società scambia le persone per cose. Significativo è stato anche l’incontro con alcuni giovani di Amnesty International, organizzazione non governativa indipendente, fondata nel 1961 dall'avvocato inglese Peter Benenson, che lanciò una campagna per l'amnistia dei prigionieri di coscienza.
E’ stato un campo in cui si è parlato di servizio e di volontariato così l’incontro con l’Associazione Onlus Peter Pan, che si occupa dell’assistenza di bambini malati di cancro e la Focsiv, l’associazione di stampo cattolico che si occupa di dare aiuto nei Paesi più poveri, ci hanno fatto capire che bisogna dare il 100 % , ma soprattutto essere pronti, sempre. Penso però che l’esperienza più significativa sia stata con la comunità di Sant’Egidio dove abbiamo servito in due stazioni romane la cena a dei senza tetto; la cosa che ha colpito la maggior parte di noi è stato il vedere gli occhi dei ragazzi che ricevevano il panino che gli offrivamo, quasi se questo fosse un pasto buonissimo, prelibato; ma in particolar modo vedere dei ragazzi della nostra età e anche più piccoli, e capire quanto siamo fortunati a vivere in questo Paese, perché in fondo non siamo dovuti scappare da nessuna guerra.
Infine il contatto con Emergency, l’associazione ONG italiana, fondata nel 1994 a Milano da Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti, insieme a Carlo Garbagnati, che si occupa di assistenza sanitaria gratuita nelle zone di guerra.
Il campo è stato per noi l’ennesimo stimolo per capire che al di là di queste esperienze ciò che più conta è servire tutti i giorni nella quotidianità e nella propria realtà, a volte anche semplicemente attraverso un proprio caratteristico stile!