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Accusato di propaganda terroristica, convalidato l’arresto

Nei giorni scorsi nuovo blitz del Ros a Fresagrandinaria

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Propaganda apologetica del terrorismo jihadista sui social, attività di promozione del programma terroristico ed eversivo, web utilizzato come “cassa di risonanza della violenza e dell’odio”. Sono le pesanti accuse ad un 39enne tunisino, residente da tempo a Fresagrandinaria. A  Taha Boussetta, questo il suo nome, dopo un blitz in paese del Ros il 22 aprile scorso è stata contestato il reato previsto dal 270bis, introdotto dopo l’attentato dell’11 settembre 2001, che punisce con la reclusione da sette a quindici anni chi “promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico”. 

Nei giorni scorsi in un secondo blitz del Ros dei Carabinieri il tunisino è stato arrestato. Il gip del Tribunale di Vasto ha convalidato l’arresto disposto dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo aquilana. Il provvedimento restrittivo è avvenuto per il pericolo di fuga, il 39enne secondo gli investigatori si stava preparando a lasciare il territorio. 

Le indagini erano scattate partendo dal contatto su facebook tra Boussetta e il connazionale Lasoued Abdessalam, autore dell’attentato terroristico a Bruxelles del 16 ottobre scorso. 

Aisha, la moglie, ha difeso Bousetta ai microfoni della TGR-Abruzzo dichiarando che il marito è innocente e un grande lavoratore e che su facebook si possono avere tanti “amici”, se uno di questi è “cattivo” non significa che si è cattivi. 

 

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