Si è concretizzata in poche ore la svolta per le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Gissi, coordinati dalla Procura di Vasto, sulla morte della 84enne Carolina D’Addario, ritrovata in gravi condizioni e morta poco dopo nella sua abitazione in corso Remo Gaspari a Gissi.
Con le accuse di rapina, omicidio e porto ingiustificato di armi o oggetti atti a offendere è stato arrestato Flavio Meo, 59enne vicino di casa di Carolina D’Addario. Lo stesso Meo, stando alle notizie diffusesi nelle scorse ore, ha permesso il ritrovamento dell’arma in un dirupo. Nella perquisizione della sua abitazione, nascosta in un’intercapedine, sono stati trovati soldi e gioielli della signora D’Addario. Decisive sarebbero state le immagini di una telecamera.
Questa mattina si è tenuta l’udienza di convalida del fermo di Flavio Meo, il giudice per le udienze preliminari si è riservato la decisione e il 59enne è stato ricondotto in carcere a Torre Sinello.
Il suo avvocato difensore Luigi Masciulli, intervistato da Roberta Mancinelli per il TGR Abruzzo, ha dichiarato di aver chiesto la nullità dell’arresto e aver sollevato diverse eccezioni. La prima sui tempi dell’arresto e dell’interrogatorio, avvenuto mezz’ora dopo il fermo del suo assistito. Un lasso di tempo troppo breve per consentirgli di svolgere il suo mandato difensivo. Durante l’udienza di stamattina Meo si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha reso noto l’avvocato Masciulli, e le sue dichiarazioni sul movente rese dopo l’arresto sono contrastanti: le versioni di quanto accaduto sono state tre.