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Gabriella Izzi Benedetti e il suo volume su Juan Del Prete

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All’indomani della inaugurazione della mostra delle opere di Juan Del Prete (ottima iniziativa, un successo, con pubblico tanto e coinvolto, e non posso che dire grazie ai promotori) mi rimane qualche elemento da aggiungere riguardo alla mia, specifica, di partecipazione.

In quel contesto ho tralasciato dettagli, essendomi stato chiesto dagli organizzatori brevità, per ristrettezza di tempi. 

Ad iniziativa conclusa alcuni dei presenti, incuriositi dal mio libro (Artisti Vastesi nel Mondo ndr), mi hanno rivolto domande su come è nato, sulle fonti, su altri aspetti. 

Sicché non sbagliavo nel ritenere che una breve illustrazione sarebbe stata utile; e penso di rimediare con queste poche note: prima di iniziare il mio lavoro che, come ho spiegato, è partito da una richiesta dell’avvocato Bontempo, presidente del Comitato Premio Vasto di arte contemporanea, di Del Prete non conoscevo che il nome e il fatto che fosse stato un pittore; e non ero la sola.

Lo stesso Roberto Bontempo mi spiegò quale vuoto di notizie ci fosse intorno alla sua figura, come anche, seppure un po’ meno, intorno a quella di Franco Paolantonio. Solo su Filandro Lattanzio, grazie soprattutto a Giuseppe Catania, Giorgio Pillon, Carlo Piantoni, si era formata una certa “letteratura”.
Riferimenti bibliografici nulli; pochissime fonti; alcune note critiche di Tito Spinelli e, mi accorsi in seguito, un iter artistico di Giuseppe Galasso.
In quanto a internet, non risolve, ma può aiutare proprio a livello bibliografico; non in questo caso, dove le notizie si riducevano a pochissime righe.
Mi sono rivolta ad amici residenti a Buenos Aires, ma il risultato è stato sconfortante.
Bisognava dunque andare avanti di tassello in tassello, partendo da indizi che le prime letture fornivano. Consultare riviste, articoli, cataloghi, affidarsi prevalentemente alla ricerca presso emeroteche. Relazionarsi alle sue Mostre.

A Brescia ho personalmente consultato il consultabile, e soprattutto un lavoro di Enzo Crispolti realizzato per la Mostra sulla pittura informale del 1964, da Bergamo ho ricevuto dietro mia richiesta il catalogo di una collettiva in cui il nostro artista godeva di una inquadratura critica. Ho poi consultato il Catalogo della 186° Mostra del Naviglio in cui c’è una nota su Del Prete di Licia Rolli, così come, sempre nel 1986, Giuseppe Rosato per una Mostra a cura dell’Assessorato alla cultura dell’Azienda di soggiorno di Vasto, che s’intrattiene su Juan Del Prete; riviste come “Numero”, in cui a Genova Edoardo Alfieri parla del nostro artista. Altre notizie vengono dalla rivista argentina “Sur”, e così via, di tassello in tassello.

Alla fine sono riuscita a dare un taglio organico alla figura dell’artista, e inquadrarlo nel contesto storico e artistico dell’epoca. Vi assicuro, non è stata una passeggiata, ma ne è valsa la pena. Addentrandomi nella conoscenza di Juan Del Prete, mi sono sempre più sentita affascinata dalla sua pittura, dalla sua personalità. Una forte empatia. Soprattutto sono contenta di aver fornito, a chi andrà oltre nella ricerca, un insieme di elementi strutturati sistematicamente. Per la prima volta, credo.

Riguardo alla intestazione aggiungo che in un primo momento al testo è stato dato il titolo Artisti vastesi all’estero. Si è trattato di un malinteso in quanto il titolo da me scelto era Artisti vastesi nel mondo. In un secondo tempo il libro è stato rieditato (progetto editoriale di Bruno D’Adamo) lasciando tutto esattamente com’era, a parte il titolo che è divenuto Artisti vastesi nel mondo e le immagini delle pitture a colori.

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