Taglio del nastro ieri pomeriggio, a Palazzo d'Avalos, in un'ala restaurata del Quarto della Marchesa, per la mostra "Libertà e Sperimentazione" dedicata all'artista vastese Juan Del Prete, emigrato in Argentina e protagonista indiscusso dell'arte latinoamericana del Novecento.
Fanno parte di essa opere che Del Prete ha voluto donare alla sua città natale.
A curare l'esposizione sono state Silvia Bosco e Sara Pizzi, giovani storiche dell'arte, per un'iniziativa promossa dal Settore Cultura del Comune di Vasto in collaborazione con la cooperative Archeologia e Zoe.
"Si possono ammirare - sottolineano Bosco e Pizzi - elaborazioni pittoriche e scultoriche ora ardite e caotiche, ora pure e geometriche, che Juan ha incessantemente sperimentato nella sua lunga carriera in un’esplosione di colore che accende le sale di Palazzo d’Avalos. Le opere selezionate, tra le più rappresentative della sua eclettica produzione, sono disposte secondo un criterio cronologico e intendono sottolineare il costante desiderio di sperimentare e rielaborare materiali, stili e tecniche".
Nell’atto di donazione Juan Del Prete scriveva di voler lasciare le sue opere alla città di Vasto “perché questa voglia ricordare in lui il figlio che si è consegnato all’arte nel nome e per il prestigio di questa terra”.
Prima dell'inaugurazione, spazio, nella sala della Pinacoteca, ad un incontro introduttivo, moderato dalla giornalista Paola Cerella, incentrato sulla storia e lo sviluppo artistico di Del Prete, al quale hanno preso parte, oltre alle due curatrici, Emiliano Longhi, già direttore degli Istituti Italiani di Cultura, e la prof.ssa Gabriella Izzi Benedetti, scrittrice e critico letterario. Ad intramezzare gli interventi apprezzate 'incursioni' musicali e di danza, con Maria Del Bianco al pianoforte, Domenico D'Annunzio alla fisarmonica ed i ballerini Giovanna Paola Bellafronte e Giustino De Simone.
La mostra resterà aperta fino al prossimo 31 dicembre.