“Un tempo il sale era prezioso come l’oro e preziose erano anche le vie attraverso le quali veniva trasportato in tutto il mondo conosciuto: queste vie oggi hanno perso il loro senso originario e i luoghi che esse percorrevano sono abbandonati, quasi dimenticati. Un giorno anche gli oleodotti saranno dimenticati. Sopravvivono ancora, tuttavia, musicisti e strumenti tradizionali legati ai tempi che furono, quando la via era importante. Ho strappato questi strumenti alle loro terre e ho contestualizzato il loro rimpianto, il loro grido e il loro lamento in musiche e parole che ho composto per raccontare l’Europa di oggi, fatta di resti industriali, maestose rovine del terziario, biblioteche sommerse dalle acque, città distrutte, migrazioni e barricate: le nostre contemporanee Vie del sale.”
Racconta così Michele Gazich il nuovo album “La via del sale”, che verrà presentato giovedì 15 dicembre con un concerto al Teatro Rossetti di Vasto, in una delle date del tour italiano ed europeo attualmente in corso. Al termine del live Gazich dialogherà con i presenti in sala e con gli studenti di Vasto sulla tematica che ci riguarda tutti dell'Europa oggi, con conduzione del dibattito da parte dell'on. Giovanni Di Fonzo
L'inizio del concerto, organizzato dall'associazione culturale 'Il Cineocchio', è alle ore 21, ingresso libero con possibilità di donazione pro-terremotati).
Il settimo lavoro dello scrittore di canzoni e violinista bresciano – già a fianco di songwriters come Michelle Shocked, Mary Gauthier, Eric Andersen e Mark Olson – è disponibile su etichetta fonoBisanzio con distribuzione IRD dal 29 settembre, a due anni dal precedente lavoro “Una storia di mare e di sangue”. Ad anticipare l'opera, il brano “Storia dell'uomo che vendette la sua ombra”, accompagnato da un videoclip che è stato presentato in anteprima sull'home page del sito de La Repubblica.
La tracklist de “La via del sale” comprende undici canzoni cantate da Michele Gazich con una voce che si è fatta negli anni sempre più intensa, vera e dolente. Ciascun brano contribuisce all'edificazione di un folkrock effettivamente italiano, senza prestiti anglosassoni o americani, un suono dentro cui vibrano strumenti folk realmente nostri come il piffero dell’Appennino (un oboe popolare dal suono dolce e potente) e la zampogna del Sannio (dove la zampogna nacque, in epoca pre-romana).
Accanto ad essi Gazich ha inserito una strumentazione classica (violino, viola, pianoforte, violoncello) e contemporanea (batteria, chitarra elettrica e basso), in un incontro di geografie ed epoche differenti che contamina fra loro la musica tradizionale, quella colta italiana e quella del Mediterraneo.
Sul palco del Teatro Rossetti Michele Gazich (voce, violino, viola, pianoforte) sarà accompagnato da Marco Lamberti (chitarra, bouzouki, seconda voce) e dal giovane musicista Jacopo Pellicciotti (zampogna), scoperto da Gazich in uno dei precedenti passaggi in Abruzzo e coinvolto nella realizzazione dell'ultimo lavoro. Parteciperà al concerto anche la cantautrice Lara Molino (voce, chitarra), il cui nuovo album presto in uscita è stato prodotto dal musicista bresciano.
Insieme a loro ripercorrerà la Via del sale animato da quello spirito di nomadismo artistico e di ricerca costante che è la caratteristica essenziale di Michele Gazich e il suo violino: incarnazione contemporanea dell’ebreo errante.