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Il 'tesoro 'degenerato' in mostra al Liceo artistico 'Pantini-Pudente'

Progetto multimediale e pluridisciplinare: appuntamenti il 31 gennaio e 1° febbraio

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Si conclude con l’approdo al Liceo Artistico 'Pantini-Pudente' della mostra itinerante e la proiezione del cortometraggio (venerdì 31 gennaio e sabato 1° febbraio), la celebrazione della Giornata della Memoria che ha visto coinvolta la Città del Vasto e le scuole in collaborazione con l’Anpi, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.

Il progetto realizzato dagli alunni e dai docenti del Liceo, fortemente caldeggiato dalla preside Letizia Daniele, è stato inserito nell’ambito delle predette manifestazioni per l’efficace valenza comunicativa degli elaborati prodotti. Si è trattato di un progetto multimediale e pluridisciplinare in cui la tecnologia moderna e la perizia degli artigiani han trovato un felice connubio.

Il tesoro “degenerato”, che dà il titolo al progetto, è sia un cortometraggio che racconta una storia ambientata nel 1943, precisamente il 16 ottobre 1943, nel terzo giorno del Sukkot e parla della deportazione di un ragazzo romano di religione ebraica, sia un gioiello, un ciondolo Hamsa a cui il protagonista del cortometraggio fa riferimento in ricordo della sua innamorata, e riprodotto dagli alunni del Liceo.

La rievocazione di quella data è molto significativa, si tratta del "sabato nero" del ghetto di Roma. Alle 5.15 del mattino le SS invadono le strade del Portico d'Ottavia e rastrellano 1024 persone, tra cui oltre 200 bambini. Due giorni dopo, alle 14.05 del 18 ottobre, diciotto vagoni piombati partiranno dalla stazione Tiburtina. Dopo sei giorni arriveranno al campo di concentramento di Auschwitz in territorio polacco. L'Hamsa è un amuleto, un portafortuna  a forma di mano usato per la protezione da parte sia degli ebrei che dai musulmani. Il suo nome ha una radice semitica e letteralmente significa "cinque". L'Hamsa è solitamente a forma di mano simmetrica, con pollici su entrambi i lati e quindi non disegnati correttamente dal punto di vista anatomico.

La ricostruzione storica e anche lo studio condotto sul gioiello ha visto impegnati gli studenti e i docenti delle varie discipline, l’indirizzo di Design ha prodotto oltre all’Hamsa, altri preziosi, l’indirizzo di Architettura e Ambiente ha realizzato il rendering degli oggetti rielaborati, i laboratori di Plastica e di Oreficeria hanno realizzato i modelli di  gesso e rame di altri oggetti storici coevi all’epoca  di riferimento. E’ possibile inoltre visionare tutto il materiale di preparazione e i prodotti finali sul gruppo aperto “Il tesoro degenerato" presente su Facebook.

“Il tesoro degenerato - afferma la prof.ssa Santa Forgione, referente del progetto -  ha un duplice significato, è un titolo che pone l’attenzione sulle opere arte degenerate, così chiamate dalle autorità naziste, ed è al tempo stesso una metafora per indicare il prezioso che c’è in ogni singolo uomo e di come ogni singolo uomo possa degenerare e divenire il più spietato e truce carnefice”. Difatti, per “arte degenerata” i nazisti intendevano quelle opere realizzate da artisti che Adolf Hitler riteneva avessero caratteristiche «devianti», capaci di influenzare in maniera negativa i cittadini tedeschi e spesso collegati alla “corruzione ebrea”: Courbet, Renoir, Toulouse-Lautrec, Matisse, Chagall, Marc Nolde, Picasso: un elenco che attraversa tutta la grande pittura del Novecento attraverso i protagonisti delle avanguardie, dall’impressionismo alla stagione espressionista e cubista.

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