La famiglia Ciccarone di Vasto ha concesso alcuni dei preziosi cimeli che sono stati esposti a Pescara (dove sono attualmente ammirabili), presso il Museo delle Genti d’Abruzzo, in occasione dell’apertura di una nuova sezione interamente dedicata al Risorgimento.
Il Museo sorge all'interno di quello che fu il bagno penale borbonico, dove perirono molti degli oppositori del Regno delle Due Sicilie all'indomani dei moti del 1848. La Fortezza di Pescara fu teatro di molte vicende legate al Risorgimento e fu luogo di pena e morte per 100 patrioti, tutti giovani fra i 20 e i 35 anni. Per subire la reclusione in quel terribile luogo, era sufficiente un semplice reato d'opinione. Per far conoscere alle nuove generazioni questa drammatica pagina del nostro Risorgimento, il Museo delle Genti d'Abruzzo ha pensato così di allestire la nuova sezione articolandola in tre ambienti: il primo dedicato al bagno penale, il secondo alla Fortezza e il terzo agli ideali risorgimentali.
La realizzazione di questo percorso è stata possibile grazie al sostegno della Regione, del Comune e della Fondazione Pescarabruzzo. E, naturalmente, grazie anche alla famiglia Ciccarone. Questa nuova sezione del Museo delle Genti d’Abruzzo sarà basata sulle nuove tecnologie digitali e multimediali, favorendo un approccio emozionale e interattivo. Non mancheranno, ovviamente, reperti d’epoca. Contestualmente all’apertura di questa ala sul risorgimento, verranno organizzate in città nelle prossime settimane alcune iniziative didattiche collaterali.
Il Museo delle Genti d’Abruzzo, che si trova nella centrale via delle Caserme, si conferma così uno dei più apprezzati musei etnografici d’Italia, grazie all’ampia offerta culturale messa in campo.