Sabato 1 luglio 2023, nell’ambito di un progetto locale di Giustizia Riparativa, saranno a Vasto Lella e Giuseppe Fazio, genitori di Michele, giovanissima vittima innocente di mafia diversi anni or sono a Bari, che hanno avuto la forza e il coraggio di andare oltre quella tragedia incomprensibile, contribuendo a creare nel tempo, con la loro testimonianza, preziose opportunità di crescita culturale e civile nella scuola e in altri contesti comunitari, tra cui le carceri, in particolare quelle minorili.
L’occasione rappresenta l’evento conclusivo di un progetto sostenuto dall’ Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Pescara, finanziato dalla Cassa delle Ammende e realizzato presso l’Istituto Penale di Vasto; gli incontri di gruppo, con cadenza settimanale, sono stati condotti da operatori specializzati e hanno perseguito l’obiettivo di stimolare nei ristretti la riflessione sul tema della responsabilità rispetto al danno arrecato con la commissione del reato e sulle possibili azioni di riparazione, anche indirette.
L’evento è stato organizzato insieme al Comune di Vasto – Assessorato all’Istruzione, nell’ambito del consolidato rapporto di collaborazione che intercorre con l’Ente Locale; si ringrazia, in particolare, l’Assessore Anna Bosco per la sensibilità dimostrata e la fattiva determinazione a favore dell’iniziativa.
Il programma della giornata è così articolato: al mattino i signori Fazio offriranno la loro testimonianza presso la Sala della Pinacoteca di Palazzo D’Avalos (h. 10); all’incontro, che sarà introdotto dal dr. Damiano Nirchio(Progetto Ri.ME - Coop. Crisi di Bari), seguirà la Cerimonia di adozione del Parco già intitolato a “Michele Fazio” da parte del Nido d’Infanzia Mary Poppins. Nel pomeriggio, alle 15.00, i genitori di Michele incontreranno ristretti ed operatori presso la Sala Teatro della Casa Lavoro.
Il coinvolgimento della Comunità libera e delle risorse del territorio è sempre di rilevante importanza nell’esecuzione della pena, che, come indicato dalla Costituzione all’art 27, ha il fine del reinserimento sociale; esso, tuttavia, diventa ancor più centrale nella prospettiva giuridica e culturale della Giustizia Riparativa, che si fonda appunto sulla possibilità di dare voce alle vittime del reato e, se ve ne sono le condizioni e la volontà, a partire da un’autentica assunzione di responsabilità da parte di chi ha violato la legge, provare a riannodare il filo del dialogo interrotto dal reato.