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'Siren Festival', altri nomi nel cartellone dell'edizione 2017 a Vasto

Tanta musica negli appuntamenti in programma dal 27 al 30 luglio prossimi

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Associazione Stardust Productions e DNA concerti annunciano nuovi nomi per l'edizione 2017 del 'Siren Festival', in programma a Vasto dal 27 al 30 luglio prossimi.

Di seguito la comunicazione.

CABARET VOLTAIREProgetto di culto fondato da Richard H. Kirk nel 1973 assieme a Stephen Mallinder e Chris Watson, attivissimo fino a metà anni ’90 e ora tornato al centro della multiforme attività di Kirk, i Cabaret Voltaire sono una band fondamentale che ha avuto un’enorme influenza nella musica degli ultimi decenni, con album come “Mix-Up”, “Three Mantras”, “Red Mecca” che sono autentiche pietre miliari. Una musica che ha sempre voluto sovvertire, infettare, trasfigurare la realtà: passando per un uso non tradizionale degli strumenti, per un approccio “tecnologico” dadaista ed iconoclasta, per una capacità di disegnare scenari alieni, destrutturati e beffardi sospesi tra utopie futuriste e visioni oblique e stravolte del presente, giocando anche con stilemi dance o commerciali quando necessario (debitamente trasfigurati, ovvio). Techno, dub, industrial, house atmosferica, echi pop e giochi sperimentali: dei precursori assoluti, che oggi suonano attuali – e taglientemente ipercontemporanei – come non mai.
 
CARL BRAVE e FRANCO126“Polaroid” è la raccolta di 10 istantanee che fermano il frammento di una storia, un attimo che non tornerà mai più uguale a sè stesso, e proprio per questo fragile ed irripetibile. Sullo sfondo c’è sempre Roma, a “scattare” però non c'è una macchina fotografica, ma lo sguardo sincero di Carl Brave e Franco126, prima amici che musicisti, prima per strada che in studio.

Nelle loro canzoni la città eterna esce dalla solita retorica in cui è intrappolata nell'immaginario collettivo, per vestire i panni di una metropoli contemporanea, cosmopolita, carica di contraddizioni e per questo ancor più poetica. Dieci pezzi scritti e prodotti in una mansarda trasteverina e poi pubblicati su youtube di getto, spinti dall'urgenza di dire e fare, immagini lampo della vita di tutti i giorni, piccoli dettagli e situazioni tra le cui trame si annida la magia del quotidiano. Come i vicoli del tredicesimo rione, così anche chitarre acustiche su batterie elettroniche si intrecciano in maniera armonica sulla stessa traccia. Auto-tune e sax, trap e hip-hop convivono in maniera unica e personale, come è unica e personale la via musicale che i due ragazzi dall'altra parte del Tevere si stanno aprendo davanti al loro passaggio.

GHALI Il 3 Ottobre 2016 Ghali annuncia l'uscita del nuovo singolo "Ninna Nanna" Il singolo ha una copertina ufficiale, una foto scattata da Iosonopipo nella quale viene ritratto il rapper assieme a sua madre. Il singolo esce per "Sto Records", etichetta da lui fondata. Al brano ne segue un altro, "Pizza Kebab" anch'esso pubblicato in anteprima su Spotify. 
Nel 2015, Ghali ha lanciato anche una sua linea di abbigliamento streetware, la Sto Clothing. Nel 2016 viene invece lanciatoil suo canale YouTube dedicato al rap italiano, Sto Magazine, nel quale si possono trovare interviste ai più interessanti rapper del momento.
Il disco d'esordio è previsto per l'estate del 2017.
 
GHOSTPOET - Poeta urbano, Obaro Ejimiwe aka Ghostpoet, è nato a Coventry, ma è a Londra che ha trovato la propria dimora ideale. Accento afro-cockney, metriche irregolari, storie di strada. Ma anche apnee elettroniche, beat glaciali e penombre fumose ed intense. Squarciate da una voce che fa (timidamente) eco a quella di Gil Scott-Heron, Ghostpoet ha da poco lanciato Immigrant Boogie, il nuovo singolo via Play It Again Sam, e prima traccia ad emergere da diverse sessioni registrate negli ultimi mesi a Londra.
 
Si tratta del primo materiale che vede la luce dopo l’acclamato album del 2015 Shedding Skin. Avvolto in una virtuosità post-punk, Immigrant Boogie è un racconto incredibilmente pertinente nel 2017. Dice Obaro: "Si tratta di un racconto in prima persona di un viaggio difficile attraverso le frontiere, in parte inteso a chiedere a chi ha messo in discussione l'arrivo di rifugiati in tempi recenti che cosa farebbero loro nella stessa situazione". La canzone è scritta in due metà, la prima esprime la speranza per un futuro più giusto, mentre la seconda vede quella stessa speranza strappata via da forze che vanno oltre il controllo del narratore. 
Immigrant Boogie segna un grande ritorno e un nuovo capitolo di un catalogo sempre più versatile e testimonianza di un artista che cerca sempre di stimolare e provocare.
 
Ghostpoet nel 2010 viene notato su Myspace dalla Brownswood Recordings del DJ di culto Gilles Paterson, che gli pubblica il primo EP The Sound Of Strangers, a giugno 2010. Nel frattempo collabora con Micachu e con i nomi più rilevanti dell’hip hop britannico (DELS, The Streets e Kwes) oltre che al progetto Africa Express di Damon Albarn. Nel 2011 arriva Peanut Butter Blues & Melancholy Jam e viene candidato al prestigioso Mercury Prize. Nel 2013 esce Some Say I So I Say Light e Nel 2015 arriva Shedding Skin il terzo album di studio di questo singolare artista che è un coraggioso e esperto viaggio in metodologie precedentemente inesplorate e vede la collaborazione di artisti come Lucy Rose, Nadine Shah, Melanie De Biasio e Paul Smith, frontman dei Maximo Park. Shedding Skin è una cascata di inarrestabile potenza: la reinvenzione e la distillazione di tratti da lui inesplorati fino a quel momento. Un album coerente e solido, totalmente innovativo che gli fa guadagnare una nuova nomination ai MERCURY PRIZE.
 
JENNY HVAL - ‘Blood Bitch’ è la nuova fatica dell'artista norvegese Jenny Hval ed arriva a un anno di distanza dal precedente ‘Apocalypse Girl’. Uscito per Sacred Bones Records nell’autunno del 2016, Il nuovo album vede Jenny collaborare di nuovo con il produttore norvegese Lasse Marhaug e dare vita ad un gioiello di avanguardia elettronica, folk sperimentale, beat e droni glaciali. I dieci capitoli di ‘Blood Bitch’ recitano storie sanguinarie, legate a realtà, fantasia e fiction cinematografica. Il nuovo album di Jenny Hval è un concept legato al ruolo del sangue nella società moderna e passata. Si passa da situazioni naturali come il ciclo mestruale a vampiri famelici, sino a omicidi di vergini e prostitute e fantasie di amore e sangue.

‘Blood Bitch’ è un album glaciale dove storie atroci e location desolate risvegliano il gusto e l’estetica minimal gore tipica del black metal norvegese. L’artista e scrittrice norvegese Jenny Hval ha sviluppato negli anni un sound unico, sin dalla pubblicazione del primo album ‘To Sing You Apple Trees‘ nel 2006, quando Jenny si nascondeva dietro al monicker ‘Rockettothesky’. Per i suoi ultimi due album, ‘Innocence Is Kinky’ del 2013 (prodotto da John 'PJ Harvey' Parish per Rune Grammofone) e ‘Apocalypse Girl’ del 2015 (debutto su Sacred Bones), Jenny ha ricevuto plausi dalla critica di tutto il mondo per il suo modo originale di scrivere testi e musica, l’affascinante voce e gli arrangiamenti non tradizionali.

Nei suoi sei album, miscele di  poesia, prosa, scrittura creativa, arti performative e visive, Jenny Hval ha affrontato tematiche e generi differenti tra loro per impatto lirico e sonoro toccando stili distanti come avanguardia, art pop, elettronica, folk sperimentale, wave e metal. 

NOGA EREZ - La giovanisima artista israeliana di Tel Aviv arriva al Siren per presentare l’attesissimo album di debutto Off The Radar che sarà pubblicato all’inizio di giugno da City Slang.
L’album è anticiparlo dai singoli Dance While you Shoot Pity, accompagnati dai relativi videoclip.
Nata nel 1990, alla vigilia dello scoppio della Guerra del Golfo, Noga Erez è un’artista fortemente politicizzata; questo elemento si traduce nel disco in un immaginario iper-realista  che riflette spesso su temi come la violenza e i mass media e l’attualità. 
Influenzata sia da artisti come Björk, M.I.A. and fka Twigs che come Flying Lotus, Kendrick Lamar e Frank Ocean, Noga è autrice di un universo sonoro in cui le potenti atmosfere forgiate con i suoi synth e i beats ingenui cavalcano coraggiosamente i generi, esaltati e rinforzati dall'ambiente in cui è cresciuta. Convinta che la musica abbia il difficile compito di fornire agli ascoltatori spunti di ispirazione e di riflessione e allo stesso tempo attimi di puro divertimento e di fuga dalla realtà, Noga si afferma come una delle artiste elettroniche più promettenti in circolazione.
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