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'Mo' avast - #Emergenzabruzzo - Ora Basta!': l'incontro pubblico a Vasto

Diverse zone della regione in 'ginocchio' per neve e terremoto, criticità da analizzare e soluzioni da proporre

redazione
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Nella serata di venerdì 24 marzo, dalle ore 21 presso la sede di Vasto dell’Arci in corso Plebiscito 77 (di fronte al Teatro Rossetti), si terrà l’incontro pubblico “Mo' avast - #Emergenzabruzzo Ora Basta!”, che segue le iniziative già avvenute nelle scorse settimane a Pescara e Teramo.

A mobilitarsi, ancora una volta, è l'Abruzzo Social Forum con l'impegno particolare del Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua Pubblica.

"Sono passati due mesi - si legge in una nota - dalla gravissima emergenza neve e terremoto e l'Abruzzo soffre ancora frane, migliaia di persone sono ancora fuori dalle loro abitazioni. Vogliamo mantenere alta l'attenzione su quanto accaduto, uno spartiacque nella storia della regione e forse per alcune vicende, anche per l'intero paese.

Erano decenni, forse dal 1980 in Irpinia, che sul campo non si vedeva una tale irresponsabilità e una totale disorganizzazione, con la liquefazione dello scheletro dello Stato in un'area così vasta. Di fatto hanno operato tanti singoli, quasi sempre con abnegazione e spirito di servizio che a volte hanno sconfinato nell'eroismo a cui va il nostro rispetto e ammirazione, ma in un quadro di totale impreparazione a gestire un fenomeno largamente previsto.

Proponiamo un'azione di medio-lungo periodo con cittadini ed altre reti di associazioni per approfondire le gravissime criticità emerse e promuovere soluzioni, a partire dalla profonda revisione del Masterplan sul quale sembra che si stia formando largo consenso sociale ed istituzionale, affinché non avvenga il definitivo collasso economico, sociale ed ambientale della regione.

L'emergenza, in maniera purtroppo spietata, ha disvelato il fallimento complessivo dell'azione amministrativa e politica di decenni a partire dalla programmazione errata degli investimenti sul territorio, tutti incentrati su grandi opere e non sulla cura dell'esistente, a partire da strade e reti elettriche di Terna ed Enel. Basti pensare che in Abruzzo il principale investimento di Terna, realizzato con i soldi dei cittadini, è un cavo dal Montenegro che vale un miliardo di euro e di cui neanche Terna riesce ad individuare bene la funzione".

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