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In Abruzzo riprende l’economia e il credito, difficoltà per l’edilizia

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Il 2016 è stato un anno tutto sommato benevolo, e le previsioni per il 2017 rimangono sullo stesso trend: moderatamente “espansivo”. La valutazione per l’anno appena chiuso e quello che è appena entrato sono state fatte dalla Banca d’Italia che dipinge la situazione economica abbruzzese come moderatamente rosea. Infatti per la maggioranza delle aziende, i ricavi attesi sono stati rivisti tutti a rialzo, e il dato che conforta maggiormente è che è aumentata la produzione sia per l’export che per i consumi entro la Regione.

Anche l’occupazione è ulteriormente cresciuta, con un trend abbastanza armonico con la media nazionale. Le aziende che hanno assunto maggiormente sono quelle con non meno di 250 dipendenti, un dato questo che però crea delle fratture a livello geografico sacrificando le zone che hanno aziende di minori dimensioni. I settori che sono andati meglio sono: trasporti, metalmeccanico, aziende ad alto valore tecnologico. Bene in generale il settore manifatturiero, mentre la maglia nera viene mantenuta ancora da quello edile che segna una ulteriore contrazione, che nei primi 9 mesi del 2016 è stata di poco meno 5%.Il terziario torna a crescere moderatamente ma rimane in sottotono, e non riesce a fare da traino come è avvenuto nella maggioranza delle altre Regioni limitrofe e non.

Infine per i prestiti bancari si denota una crescita più sostenuta, sia per le famiglie, sempre più propense ad indebitarsi perché apparentemente più ottimiste per il futuro, con ampio ricorso alla cessione del quinto,  che le grandi aziende (maggiori dettagli su http://www.spaziomutui.com/cessione-quinto-inps.htm). L’unica nota stonata proviene dal comparto aziendale, ma per le piccole e medie imprese, a causa di una contrazione che comunque è ben al di sopra dell’1%. Tuttavia il saldo del prestiti non va negativo, sia per il forte aumento dell’accesso del credito al consumo, balzato a +4,4%, che per la riduzione che è imputabile soprattutto al settore edile.

Infatti se si scorpora questo dato da quello degli altri settori, vediamo che nel settore manifatturiero la domanda di richiesta dei prestiti è stata ben al di sopra del 2,4%, con le banche che hanno adottato politiche di offerta più accomodanti, ma di concessione frenata in parte dalle sofferenze bancarie che rimangono elevate (poco meno del 4%). Anche qui però si denotano dei miglioramenti che fanno ben sperare per il futuro prossimo” economico della Regione.

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