UNA SOCIETA' DI TRASFORMAZIONE URBANA O DI SCOPO PER IL PROGETTO DELLA VIA VERDE DELLA COSTA TEATINA, LA PROPOSTA DELLA PROVINCIA

a cura della redazione
28/10/2009
Attualità
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"Per avviare il progetto della Via Verde della Costa Teatina occorre uno studio economico per valutare l'apporto del capitale privato. Si potrebbe creare o una Società di Trasformazione Urbana (Stu) o una Società di Scopo, a capitale misto con prevalenza pubblica": è la proposta del presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, al termine della riunione di questa mattina con i sindaci e i rappresentanti dei nove Comuni della costa (Francavilla, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto e San Salvo), alla quale hanno partecipato anche gli assessori provinciali Nicola Campitelli (Urbanistica) e Remo Di Martino (Turismo), il presidente della Camera di Commercio, Dino Di Vincenzo, e il dirigente del Settore Urbanistica della Provincia, Antonio Di Chiacchio. "Dobbiamo verificare prioritariamente – ha spiegato il presidente – la disponibilità dei 16 milioni di euro dei fondi Fas, che potrebbero rappresentare il capitale pubblico della società da costituirsi, in cui la parte pubblica dovrà avere la maggioranza: solo in questa maniera avremo la possibilità di sognare che questo progetto diventi strategico per la Provincia, ma anche per l'intera Regione. Per ciascuno di noi la Via Verde della Costa Teatina si deve tradurre in linfa vitale per il turismo, che può diventare davvero la seconda industria della nostra provincia, capace di assorbire la domanda di occupazione che prepotente si avverte in tutto il nostro territorio. Per questo, l'impegno di ciascuno in questo progetto sia massimo, concreto, fattivo, senza chiusure di campanile e con un'apertura positiva nei confronti del privato, che comunque sarà coordinato e vigilato dal pubblico. Nei prossimi giorni, incontrerò i rappresentanti delle Ferrovie dello Stato per valutare l'ipotesi della proroga dei comodati d'uso ai Comuni sulle aree delle ex stazioni ferroviarie, ora utilizzate prevalentemente come parcheggi".

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