ALTO VASTESE, IL BILANCIO DELLE FESTE DI PASQUA

Francesco Bottone
18/04/2006
Territorio
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Dopo la suggestiva nevicata fuori programma che ha interessato i comuni più in quota dell'Alto Vastese nei giorni scorsi, il bel tempo è tornato giusto in tempo per la Pasqua. Le temperature in rialzo e un gradevole sole primaverile hanno accompagnato infatti le festività pasquali e garantito un buon numero di presenze turistiche nella zona. Moltissime sono le persone originarie dei paesi dell'Alto Vastese che per motivi di lavoro o studio risiedono altrove, ma non perdono occasione per tornare nei luoghi natii durante le vacanze. La Pasqua è sicuramente uno di questi appuntamenti e infatti i piccoli comuni montani hanno assistito ad un incremento notevole di popolazione, raddoppiando in qualche caso le presenze in paese. Soddisfatti i numerosi ristoratori per i quali, dopo un inverno particolarmente rigido e con scarso movimento turistico, questo primo assaggio dell'imminente stagione estiva ha rappresentato sicuramente una boccata d'ossigeno e un'iniezione di fiducia. Positivi i commenti anche da parte di altri operatori commerciali, in particolare quelli che confezionano dolci, come le tradizionali ''pigne'' andate letteralmente a ruba, o le macellerie che hanno venduto notevoli quantità di agnelli e capretti. E' inutile ricordare la qualità elevata e la bontà delle carni degli agnelli allevati sui pascoli in quota dell'Alto Vastese secondo il metodo tradizionale, cioè senza l'utilizzo di mangimi e farine alimentari. Un settore, questo dell'allevamento ovino, che un tempo rappresentava sicuramente una fetta consistente dell'economia della zona, ma che oggi va diminuendo a vista d'occhio. Se ci è consentito essere un po' critici anche a Pasqua, va detto che probabilmente ci sarebbe bisogno di maggiori tutele e di incentivi pubblici per rinvigorire e rilanciare un comparto che potrebbe rappresentare davvero una grossa fonte di ricchezza per l'intera zona.

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