"Niente peste e corna su Berlusconi, ma il rilancio delle nostre proposte programmatiche e l’impegno per la costruzione, attorno a noi, di una vera alternativa di governo". Se l’apertura era stata per la stragrande maggioranza incentrata sull’'antipremier' la chiusura è nel segno dell’'orgoglio' per quello che oggi rappresenta l’Italia dei Valori. Antonio Di Pietro, questa mattina, ha chiuso a Vasto la tre giorni di incontri e approfondimenti tematici nell’ambito della quarta festa nazionale del partito. Gremito Palazzo d’Avalos, sia nel cortile che negli spazi esterni. E Di Pietro gongola: "A Vasto, quest’anno, iniziamo il percorso della costruzione di una credibile alternativa di governo e la prima grande soddisfazione è perché davvero stiamo contribuendo al ricambio generazionale della classe politica. Pensate a quello che è accaduto in Sicilia dove la nostra azione ha consentito qualche mese fa anche ad altri partiti di proporre esponenti di alto profilo e penso a Rita Borsellino. L’Italia dei Valori, oggi, è una forza di livello, credibile, il valore aggiunto di una proposta seria e concreta". Il leader dell’IdV, tracciando un consuntivo dell’appuntamento vastese, ha voluto sottolineare l’incontro di ieri pomeriggio e "l’unico cuore che batteva insieme a Salvatore Borsellino, a Sonia Alfano a Genchi e De Magistris. Un cuore grande e pulsante sui temi della legalità, della giustizia, della libera informazione". E qui il dito ancora affonda. "Pensate se l’intervento di Salvatore Borsellino fosse stato trasmesso al posto di uno dei tanti ’Porta a Porta’. E invece no. E magari se avessi invitato qui D’Alema, Casini, Cicchitto ci sarebbero state tutte le televisioni a riprendere il nostro ’cazzeggio’". Poi la sottolineatura di diversi aspetti cari al partito: la difesa e l’ulteriore diffusione della ‘rete’, con l’avvicinamento dei giovani a questa realtà libera e di crescita ed un rinnovato impegno per le riforme istituzionali e tra queste una nuova legge elettorale che restituisca il potere di scelta dei propri rappresentanti al cittadino. Sul tema delle alleanze politiche stop convinto alle 'curiosità terzopoliste'. "Nessun tentennamento - dice Di Pietro - siamo a favore e continueremo a sostenere il bipolarismo e a chi amoreggia con il terzo polo chiudiamo le porte. Ma c’è bisogno di costruire una proposta attorno ad un programma con al centro la difesa degli italiani perbene e gli italiani perbene non sono né di destra né di sinistra". Ancora una volta la rivendicazione della 'vera opposizione'. "Guadagniamo consensi e si arrabbiano con noi perché facciamo troppa opposizione - dice riferendosi alle frizioni interne con altri partner del centrosinistra - senza pensare agli errori che hanno commesso ed ai motivi per i quali continuano a perdere voti. Un nostro impegno - ribadisce - sarà quello di ricostruire questa alleanza, sulla base dell’individuazione, innanzitutto, di candidati seri, credibili, gente della società civile, persone che meritano di crescere e di mettersi a disposizione. E dico non candidati della sola Italia dei Valori vogliamo sostenere. Ma ci sono tanti italiani di valore che possono interpretare il cambiamento. Non siamo una forza residuale, e lo abbiamo dimostrato. Vogliamo essere promotori e protagonisti del cambiamento. In Campania, Puglia, Calabria e Abruzzo - tuona - il centrosinistra ha fallito. E siamo orgogliosi di non aver partecipato a quei governi regionali. Chiediamo a noi e alla coalizione comportamenti seri". Serra le file del suo partito, alla fine del discorso, prima di essere circondato ed abbracciato dal suo ’popolo’ in mezzo alle bandiere. "Non dobbiamo deludere l’elettorato. Vogliamo rappresentare la parte perbene di questo Paese. Siamo vicini ai deboli, ai precari della scuola, alle piccole e medie imprese in sofferenza, ai lavoratori che non hanno più rappresentanza. Ci aspettano momenti difficili ed impegnativi. Ma siamo pronti a raccogliere questa sfida".