E' tempo di agnelli, parliamo di lupi. Qualche giornale locale ha riportato nei giorni scorsi la notizia dell'abbattimento di qualche vitello ad opera di branchi di lupi sui monti che circondano il piccolo centro montano del Vastese. Lo stesso incidente si era verificato qualche mese addietro nell'agro di Schiavi di Abruzzo, dove, secondo quanto riferito da un allevatore, i lupi avevano sbranato una pecora. Non stiamo dalla parte dei lupi, anche se la cosa ci affascina, ma il famoso grido ''al lupo, al lupo'' non fa che generare pericolosi allarmismi. Non stiamo parlando di questi casi specifici, è bene precisarlo, perché non abbiamo riscontri diretti sull'accaduto, ma non è affatto inusuale che gli allevatori diano la colpa al lupo, nemico leggendario degli armenti, al fine di accedere al rimborso per i danni causati dalla fauna selvatica. Due abbattimenti di bestiame dovuti all'aggressione da parte dei lupi, a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro e in territori non troppo distanti, presupporrebbero una popolazione di predatori selvatici di una certa consistenza. Inoltre, se una pecora può essere uccisa con facilità anche da un solo esemplare di lupo, per abbattere un vitello occorre un branco di lupi. E un branco di lupi lascerebbe indubbiamente dei segni inconfondibili sul territorio. Dai cacciatori che battono i boschi dell'Alto Vastese però non arrivano segnalazioni in questo senso, mentre è abbastanza frequente che avvistino branchi di cani randagi. E' facile ipotizzare che quei cani, più aggressivi di un animale selvatico che generalmente è schivo e teme la presenza dell'uomo, per procurarsi il cibo attacchino le greggi sui pascoli. Tra l'altro, oltre a procurare disagi e pericoli per l'uomo e l'allevamento, la presenza dei cani randagi è una minaccia anche per gli altri animali selvatici e per lo stesso lupo per via degli accoppiamenti tra le due specie che rischiano di imbastardire il patrimonio genetico del predatore selvatico. Se poi il lupo ci fosse davvero, e questa sarebbe sicuramente una bella notizia e un indice positivo della qualità dell'ambiente, sarebbero sacrosanti i rimborsi per gli allevatori. Prima di generare allarmismo sul ritorno del lupo sulle montagne del Vastese però, si potrebbe intanto intervenire per risolvere il problema, quello si reale, del randagismo.