Un investimento da 600.000 euro complessivi per la videosorveglianza in città. E' in dirittura d'arrivo, a Vasto, il progetto per installare un corposo numero di telecamere nei punti 'nevralgici' del territorio, sia alla Marina che in centro ed al quartiere San Paolo. "Gli uffici competenti stanno predisponendo il bando - spiega l’assessore alle Finanze Domenico Molino - Entro il mese di settembre è prevista l’aggiudicazione dell’appalto. L’impresa vincitrice avrà a disposizione 60 giorni per completare i lavori e dunque tra le fine di novembre e gli inizi di dicembre contiamo di poter avere il sistema in funzione. Abbiamo ricevuto l’ok del Prefetto di Chieti, Vincenzo Greco, e quello del Ministero dell’Interno". Per la realizzazione del sistema dunque il Comune investirà qualcosa come 600.000 euro, 200.000 per ogni annualità, dal 2009 al 2011. Nell’occhio di quello che già si prefigura come il 'Grande Fratello' vastese, 24 ore su 24, finiranno gli ingressi della città e tre zone sensibili del perimetro urbano. Tutte le immagini raccolte, è previsto, verranno trasmesse sui monitor del Commissariato di Polizia e della Compagnia dei Carabinieri ed è prevista una postazione di registrazione al Comando Polizia Municipale. Sul progetto e sui passaggi che lo stanno portando alla concretizzazione manifesta dubbi e critiche l'ex assessore Rocco Cerulli che parla apertamente di "sperpero di denaro pubblico". "Non sono contrario alla realizzazione di un sistema di videosorveglianza - dice Cerulli - e credo che esso sia un utile strumento a disposizione delle forze dell'ordine, anche se bisogna dire che, come dimostrano i dati, nelle città provviste da anni di tale servizio, ai fini dell'efficacia, come strumento investigativo, non è stato determinanti nella stragrande maggioranza dei casi delle attività criminose. Mi rendo conto che oggi il problema della sicurezza è diventato una delle preoccupazioni principali nell'opinione pubblica e in questo clima è facile cadere nel populismo, com'è altrettanto facile trovare interessati soggetti che facendo leva su questo stato di cose, si fanno promotori di soluzioni 'miracolistiche'. Anche il nostro sindaco si è incamminato solitario, dopo avere ricevuto utili consigli, in scelte che, se realizzate, saranno un salasso finanziario per le casse del Comune e un bluff per i cittadini ignari. Quando dico solitario mi riferisco alla cocciutaggine del primo cittadino nel voler prima inserire, per forza, una somma spropositata (600.000 euro) nel piano triennale delle opere pubbliche, da me contestata in giunta, dove ricevetti l'assicurazione che si trattava solo di una somma indicativa. Nel mese di novembre 2008 arrivò all'attenzione della Giunta uno studio di fattibilità (cosi venne fugacemente illustrato ed etichettato dal sindaco) presentato dal comando della Polizia Municipale. Anche in quella occasione feci presente le mie perplessità ed ancora una volta il sindaco rassicurò che esso era un semplice studio sul quale voleva anche il parere di altre autorità e che avremmo approfondito gli aspetti in sede progettuale definitiva. Poi calò il silenzio sull'argomento fino a metà giugno 2009, quando informalmente ci venne comunicato dal sindaco che era stato realizzato il progetto e che esso era pronto per l'appalto! Con questo mio intervento - conclude Cerulli - spero di aprire una riflessione seria su questa problematica, sulla reale sicurezza che investe la città, la privacy dei cittadini, la trasparenza amministrativa, l'utilizzo dei soldi pubblici. Auspico un pubblico dibattito tra le forze politiche, le associazioni e tutti i cittadini sensibili alle tematiche trattate al fine di fermare l'iter procedurale che dopo le dichiarazioni dell'assessore più che un progetto somiglia ad un 'pacco preconfezionato'".