CRISCI A TUTTO CAMPO: "TANTO CALORE, INTERESSE ED ENTUSIASMO ATTORNO ALLA PRO VASTO, BENE COSI'"

Michele Del Piano
26/06/2009
Sport
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C’è ancora chi si accanisce su Domenico “Mimmo” Crisci, da quattro anni presidente della Pro Vasto, accusandolo di non pagare gli stipendi ai giocatori o quant’altro per screditarlo. “Per fortuna - dice il 47enne imprenditore vastese - queste persone si contano sulle dita di una mano. A qualcuno ho risposto, e lo ripeto di nuovo, che prima di parlare, escludendo l’aspetto tecnico sul quale ognuno è padrone di dire ciò che vuole, bisogna stare dentro la società e mettere mano al portafogli. Senza sapere cosa vuol dire gestire una realtà calcistica e fare i salti mortali, è troppo facile criticare. Di errori ne ho commessi tanti, come fidandomi di persone che mi hanno più che altro ostacolato. Con i giocatori non ci sono problemi, perché stiamo rispettando gli accordi. Non è un caso se la Pro Vasto, quest’anno, è stata come una famiglia, all’interno della quale ognuno ha fatto il proprio dovere e se qualche problema c’è stato, come in occasione del periodo nero che ha avuto il culmine con le due sconfitte di fila, tutto si è risolto con il buon parlare. Ho avuto un gruppo formidabile, dei ragazzi fantastici che hanno ridato alla città lo smalto che mancava da tempo. E’ anche grazie a loro se è ritornato l’entusiasmo in una piazza storica del calcio vastese ed abruzzese. Mi sono preso davvero una bella rivincita in tutti i sensi”. Dopo cinque anni di presidenza del notaio Camillo Litterio che, dal campionato di Promozione regionale ha riportato la Pro Vasto in C2, è subentrato Crisci dalla stagione 2005-2006, con il campionato che si concluse con la disputa dei play-off. L’anno dopo, il torneo terminò con la retrocessione ai play-out, quindi seguì il disastroso torneo di serie D e, solo grazie all’allenatore Luigi Baiocco, subentrato nell’ultima parte della stagione, è stata evitata una seconda retrocessione. “Tanti errori - riprende Crisci - e in tutti i sensi, a cominciare dal fatto che mi sono fidato troppo, illudendomi che qualcosa poteva cambiare. Non dimenticherò le offese ricevute, le parolacce e gli 'inviti' a lasciare la società. Qualcun altro avrebbe abbandonato da tempo, io ero sul punto di farlo, già l’anno passato, però non potevo permettere che la squadra della mia città rischiasse di scomparire o vivere nuovamente esperienze che ancora oggi molti ricordano, quindi l’estate scorsa ho deciso di voltare pagina, prendendo in mano le redini di tutto. Ho chiamato Pino Di Meo e mi sono circondato di amici che hanno lavorato senza tanti proclami, da Nicola Bellandrini, ottimo consulente tecnico, all’infaticabile ed esperto segretario Franco Nardecchia, senza dimenticare i dirigenti Nicola Vitelli, Enrico Russo, Luigi Salvatorelli ed altre persone che, da dietro le quinte, hanno contribuito all’inaspettato, almeno alla vigilia del campionato, salto di categoria. Il resto, è storia recente”. Un presidente, insomma, che è rimasto al suo posto, nonostante tutto, che ha pagato le conseguenze di una retrocessione, ma ha creduto, e non solo lui, nel ritorno della Pro Vasto tra i professionisti, nel calcio che conta. “Tante volte sono stato preso dallo sconforto - aggiunge il massimo dirigente biancorosso - però ho tirato avanti per la mia strada, assumendomi tutte le responsabilità e la rivincita è arrivata: la Pro Vasto è nella storia, come ha scritto qualcuno. Oltre ad aver vinto il campionato, infatti, abbiamo conquistato pure lo Scudetto dei dilettanti, un’impresa riuscita, nella nostra regione, solo al Lanciano dieci anni fa. Sono dimissionario, com’è noto, perché stanco di remare quasi da solo, però ho capito che la gente di Vasto e i tifosi si sono riavvicinati alla Pro Vasto, e di questo sono fiero, grazie anche all’iniziativa avviata con l’associazione 'Insieme si può'. Tanti piccoli gesti e parole di apprezzamento mi stanno convincendo che la città non è indifferente e si sta stringendo intorno alla Pro Vasto, alcuni amici hanno espresso il desiderio di far parte del sodalizio biancorosso. Sembrano esserci i presupposti per restare, valuterò nei prossimi giorni. Intanto, sto aspettando di sapere dalla Lega quando è possibile ritirare la coppa di Campione d’Italia così da programmare, magari, un’altra serata di festa”.

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