ANZIANI, RSA E CALORE DEL PROPRIO AMBIENTE: LE RIFLESSIONI SU SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E 'PROFITTO'

riceviamo e pubblichiamo
24/06/2009
Attualità
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Riceviamo e pubblichiamo dalla prof.ssa Rosa Cavalletti: "Ho letto della festa dei 100 anni della signora Amalia alla RSA San Vitale di San Salvo e della sua soddisfazione di essere ospite di quella struttura. Conoscendola molto bene le faccio i migliori auguri. Anche mia madre ha trascorso ben otto anni all'interno della stessa struttura (compiendovi anche l'ottantesimo anno di età), ma in questi giorni ho deciso di portarla a casa per organizzare a domicilio un'assistenza sanitaria, non facile, alla persona più cara per me che da ben 14 anni vive immobilizzata in una sedia a rotelle. Non sto qui spiegare i motivi, rientrando nella sfera personale. Ma diciamo pure che in qualsiasi fornitura di servizi se il cliente abituale lascia, vuol dire che non è soddisfatto del servizio ottenuto. Faccio due riflessioni. La prima: dopo alcune esperienze negative, forse devo dare ragione a Mario Tommasini (esperto in psichiatria e Servizi Sociali) che intervistato da Enzo Biagi ha detto: “I vecchi soli non devono finire nei ricoveri, dove si va con un sacchetto di plastica con dentro un pigiama, un paio di ciabatte, un dentifricio e uno spazzolino. Bisogna tenerli a casa, nel loro paese. E se la casa non c'è, costruirgliela lì, dove vivono e farli vivere ancora con altre persone, con le cose della loro memoria, della loro vita. Anche dentro un ottantenne c'è ancora un cuore che sogna e ama, una mente con nuove curiosità”. La seconda riflessione è che l'efficienza del mercato per i servizi pubblici e i servizi sociali è un falso mito: primo perchè il diritto ai beni e ai servizi fondamentali è “incompatibile” con la logica del profitto; poi perchè il mercato non è libero, ma condizionato da grandi gruppi economico-finanziari nazionali e multinazionali che sono continuamente in cerca di nuove fonti di profitti (in genere assicurati da trasferimenti pubblici). I soldi che muovono le RSA sono parecchi, se si considerano le rette pagate dagli anziani e i contributi della Regione. Il servizio potrebbe essere di un livello più adeguato. Ma io sono giunta alla conclusione che ha ragione Tommasini : “Gli anziani bisogna tenerli in casa, nel loro paese”. Il calore del proprio ambiente e della propria famiglia non si trova in nessuna RSA".

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